ANDREA FABBRI
Economia

Crisi da covid e soluzioni: "Credere sempre nelle proprie capacità imprenditoriali"

Il presidente di Confcommercio, Carla Palmieri, detta la sua ricetta

Carla Palmieri

Carla Palmieri

Grosseto, 27 gennaio 2021 - Il commercio ha appena vissuto uno degli anni più bui della sua storia anche in provincia di Grosseto, eppure il suo apporto al Pil della Maremma è determinante. Con Carla Palmieri, presidente di Confcommercio Grosseto, cerchiamo di comprendere se i mesi a venire potranno riequilibrare o meno le difficoltà dell’anno passato. Presidente, dopo un anno molto complicato come il 2020 cosa ha detto o direbbe ai suoi associati per convincerli ad avere fiducia in questo 2021? "Ritengo che più che avere fiducia nel 2021, sia essenziale avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità imprenditoriali. Mai come adesso è indispensabile ripensare ai propri modelli di business, mettendo in cantiere delle strategie per la propria azienda, e intraprenderle da subito. Serve guardare alla propria impresa con gli occhi dei clienti, adattarsi ai nuovi stili di vita e anticiparli, prendere in seria considerazione strade diverse, ed imparare a fare rete, magari affiancandosi ad altri partner. Serve come non mai, nella sostanza, una buona dose di coraggio". Il commercio maremmano ha gli ‘anticorpi’ giusti per fronteggiare una eventuale ristagnazione delle conseguenze economiche della crisi pandemica? "Spero di sì, ma l’obiettivo non può essere la sopravvivenza, dobbiamo puntare ad un rilancio economico. Credo che il fatto che il nostro territorio non abbia un indirizzo economico ben definito, che lo caratterizza, in quanto non abbiamo grandi poli industriali o commerciali ecc., può essere una mancanza da sfruttare a nostro vantaggio, aprendoci a nuovi progetti di più ampio respiro. Su quali qualità del nostro sistema produttivo è pronta a scommettere? "La scommessa è principalmente quella di una maggiore e migliore valorizzazione del comparto turistico, ma declinandolo in ambiti ben precisi, come lo sport e l’enogastronomia, costruendo, in sostanza, offerte tematiche per un turista che è sempre più esigente. E’ però indispensabile anche aprirsi al manifatturiero di qualità. Dovremmo iniziare a lavorare in sinergia per intercettare ed attrarre l’attenzione di investitori importanti, per creare innovazione, crescita e occupazione". Chi dovrà aiutare le imprese del commercio in questo 2021? E con quali misure? "Tutti devono fare la loro parte di fronte ad uno scenario così drammatico e senza precedenti per le nostre attività produttive. Sicuramente lo Stato, con indennizzi tempestivi ed adeguati ai crolli di fatturato delle imprese, con moratorie fiscali più ampie e inclusive, così come le amministrazioni locali, che devono saper attuare anche una politica del ‘buon senso’, per agevolare il lavoro. Ruolo fondamentale lo avranno le banche, che dovranno sostenere cambi di rotta ed investimenti delle aziende. E ci sono poi le associazioni di categoria, come la Confcommercio, che devono rispondere in maniera puntuale a richieste sempre più specifiche e pressanti da parte degli associati". Al netto di tutti i vincoli normativi nazionali, cosa, ad oggi in Maremma, impedisce al commercio di espandersi ulteriormente? "Dobbiamo superare ciò che rimane di quel retaggio culturale e sociale che produce ancora una reticenza alla digitalizzazione e ai nuovi modelli di business, in un momento in cui il cambiamento è alla base di ogni idea imprenditoriale. Per questo penso che i giovani, i nativi digitali, possono essere un valore aggiunto all’interno di ogni tipologia di azienda".