REDAZIONE GROSSETO

La Provincia di Grosseto riunisce di nuovo il tavolo tecnico sulla crisi del latte

Il presidente dell'ente: "Un progetto di valorizzazione deve passare tramite un marchio di tutela"

Una fase dell'incontro

Una fase dell'incontro

Grosseto, 16 luglio 2019 - Nuova seduta del Tavolo tecnico per la crisi del latte alla presenza dei soggetti dell'allevamento, dei produttori, dei trasformatori, delle categorie: uno strumento di raccordo concreto voluto dalla Provincia per affrontare in maniera seria e concreta la crisi del latte che è profonda e strutturale. Perdita di produzione del latte ovino nel 2019 di almeno 20 per cento, mancato ricambio generazionale tra i produttori tra i problemi principali individuati dai soggetti del Tavolo. A questi, si somma il problema legato alla destagionalizzazione, poiché il 78 per cento della produzione del latte è concentrata tra aprile e giugno. Incremento a livello provinciale del latte trasformato in Dop Toscano di cui solo il 5 per cento del latte maremmano raggiunge i mercati esteri a fronte di una media regionale del 20 percento. Si registra anche un calo della resa casearia del uno per cento: per fare un chilo di formaggio serve oggi un litro di latte in più rispetto sei anni fa. La Provincia di Grosseto ha già attivato un progetto pilota, il Pecora 4.0, finanziato con 170mila euro destinati a quelle aziende che mettono in piedi percorsi di miglioramento produttivo. “La crisi è complessa e variegata – afferma Antonfracesco Vivarelli Colonna, presidente della Provincia di Grosseto –: quello che però è chiaro è l'importanza del know how e del trasferimento delle conoscenze innovative. È per questo che, come primo intervento, abbiamo messo in campo il Percora 4.0 che, attraverso l'individuazione dalle best practice e della loro diffusione all'interno di sistemi formativi pair to pair tra gli allevatori, mira proprio a questo. Accanto, siamo ancora convinti che un progetto di valorizzazione debba passare anche attraverso l'istituzione di un marchio di tutela che tracci le nostre eccellenze”.