REDAZIONE GROSSETO

Baby calciatore squalificato per 3 anni e 6 mesi

Ha provato a rompere un dito all’arbitro che lo aveva appena ammonito

Arbitro estrae il cartellino giallo

Grosseto, 11 febbraio 2023 –  Tre anni e 6 mesi di squalifica per aver provato a rompere un dito all’arbitro. Ancora violenza sui campi di calcio. E’ la maxi sanzione che il giudice sportivo ha inflitto a un giocatore della formazione Juniores del Massa Valpiana, che è stato squalificato fino al 31 agosto 2026. Il fatto è successo durante l’incontro del campionato Juniores Virtus Amiata-Massa Valpiana. Una volta ammonito per proteste, il ragazzo afferrava con entrambe le mani la mano destra dell’arbitro, che stringeva il cartellino, e prendendo il pollice fra le sue dita lo storceva con violenza ed estrema forza all’indietro, dando dei colpi secchi nel tentativo di rompere il dito.

Solo dopo alcuni secondi l’arbitro riusciva a divincolarsi dalla presa grazie all’intervento di alcuni compagni di squadra del calciatore. Successivamente il giocatore veniva bloccato fisicamente dai suoi stessi compagni, «stante la volontà dello stesso di continuare l’aggressione nei confronti dell’arbitro». Non riuscendo nell’intento il giocatore offendeva più volte l’arbitro minacciandolo di morte più volte. Solo l’intervento del dirigente accompagnatore riportava alla calma il giocatore, poi accompagnato negli spogliatoi.

La sanzione inflitta è stata considerata ai fini dell’applicazione delle misure amministrative deliberate dal Consiglio federale per prevenire e contrastare tali episodi. «Sono molto dispiaciuto dell’accaduto ed esprimo solidarietà all’arbitro – afferma il presidente del Massa Valpiana Riccardo Berti –. La nostra società non vuole certo difendere il calciatore autore del gesto. Noi cerchiamo sempre di dare a tutti i nostri atleti linee guida per un corretto comportamento in campo rispettando soprattutto l’arbitro. E il singolo atleta è tenuto a porre attenzione alle indicazioni per una condotta seria e responsabile ad ogni livello e in ogni nostra squadra dai più piccoli fino alla prima squadra. Ripeto non intendiamo minimamente difendere il giocatore protagonista negativo della vicenda, non è proprio il caso. Abbiamo scelto questa linea di condotta e vogliamo che sia rispettata».