Guglielmo Vezzosi
Iniziative

I Giusti tra le Nazioni, campioni del bene. Storie e imprese di persone comuni: il nostro speciale in regalo

In regalo con La Nazione in edicola giovedì 25 gennaio un fascicolo speciale di 32 pagine sugli eroi silenziosi. Mazzeo: "Furono straordinari, durante la guerra mondiale scelsero di non tirarsi indietro"

Massimo Della Pergola, ideatore della Sisal (la società che gestiva i pronostici calcistici attraverso la celebre schedina) salvato da una professoressa fiorentina

Firenze, 24 gennaio 2024 – Muscoli e cervello, ma anche solidarietà e altruismo: quando era in sella alla sua bici Gino Bartali macinava chilometri e conquistava trofei, ma all’insaputa di tutti trasportava anche documenti falsi, nascosti nella canna della bicicletta, dove mai nessuno avrebbe potuto trovarli. Erano per famiglie ebree nascoste in case e conventi, in attesa di nuove identità per sfuggire alla persecuzione nazista. Iniziò questi viaggi alla fine del 1943, su incarico del cardinale di Firenze, Elia Dalla Costa, che astutamente pensò che il corridore sarebbe passato inosservato da posti di blocco e controlli: chi avrebbe fermato un campione in allenamento? E così, proprio mentre crescevano i rastrellamenti delle SS tedesche, Bartali sdrucciolava sulle strade di mezza Toscana e dell’Umbria, spingendosi fino ad Assisi, a portare carte di identità e speranze di salvezza. Il campione è solo uno dei tanti toscani, ben 162, che a rischio della propria vita, tra il 1943 e il ’44 hanno aiutato, nascosto e soccorso chi era perseguitato dal totalitarismo. Sono gli alfieri del bene e dell’altruismo, ai quali Israele ha riconosciuto il titolo di “Giusti tra le Nazioni“ perché – come insegna il Talmud – "Chi salva una vita salva il mondo intero".

Alle storie di questi eroi silenziosi è dedicato un inserto speciale di 32 pagine che i nostri lettori riceveranno in regalo con La Nazione del 25 gennaio, in vista delle celebrazioni del Giorno della Memoria, previste per sabato 27. Un fascicolo da leggere e conservare, per coltivare la memoria di uno dei periodi più drammatici della storia del Novecento ma anche di chi, sfidando tutto e tutti, fece la scelta giusta.

Tra i Giusti figurano religiosi e religiose, "ricchi ma anche poveri, figure eminenti della cultura e persone semplici, contadini di campagna o borghesi di città. E ancora cattolici, atei o agnostici e non solo antifascisti, ma anche membri di quell’infausto regime influenzati come molti altri da teorie antisemite ma che, a un certo punto, hanno trovato la forza di reagire e andare contro corrente". Così il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, che firma uno degli interventi contenuto nello Speciale, il quale ospita anche i contributi del presidente della Comunità ebraica di Firenze, Enrico Fink e di Ugo Caffaz, coordinatore di più edizioni del Treno della Memoria toscano, che ha portato migliaia di studenti ad Auschwitz a vedere di persona il simbolo dell’orrore.

"L’insegnamento che arriva dai Giusti è che la libertà e la pratica del bene sono possibili sempre. Anche di fronte al baratro e alla speranza che sembra ormai vana. È un messaggio di straordinaria potenza – continua Mazzeo –, da trasmettere alle giovani generazioni, ai nostri figli, alle ragazze e ai ragazzi delle scuole". E non a caso il 27 mattina il presidente Mazzeo sarà a Pisa, al liceo Buonarroti, per un incontro con gli studenti sul valore della Giormnata della Memoria.