La Spezia, 10 luglio 2020 - Gino Paoli, Danilo Rea e... Emilio Bione. L’estate spezzina si arricchisce del 'Premio Bione', un evento organizzato dal Comune della Spezia e nato da un’idea di Paola Settimini per rendere omaggio al nostro illustre e generoso baritono concittadino Emilio Bione che, oltre ad aver portato il nome della nostra città nei più prestigiosi teatri, si è sempre contraddistinto per la sua generosità verso le strutture dei reparti di Medicina e Chirurgia dell'Ospedale Civile cittadino.
L'evento, alle 21.30 del 24 luglio in piazza Europa (ingresso gratuito), è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a palazzo civico dal sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, Paola Settimini, ideatrice del Premio, Maurizio Sergi, presidente del Conservatorio Puccini e Luciano Bonci, docente del liceo musicale Cardarelli. Durante la serata saranno premiati alcuni musicisti che si sono particolarmente distinti nella loro attività artistica, scelti da una commissione scientifica formata dal professor Roberto Danese del prestigioso Rossini Opera festival, dal direttore del Conservatorio Puccini della Spezia Federico Rovini, dal professor Bonci, da Alessandro Maggi della direzione artistica del Teatro Civico e dal maestro Sergio Chierici dell’Unione Corale Spezzina.
Le novità però non finiscono qui per l’estate spezzina. È stato annunciato infatti il 20 agosto alle 21,30 in piazza Europa si terrà una serata straordinaria con un duo d’eccezione: Gino Paoli e Danilo Rea. Gino Paoli, uno dei più grandi cantautori italiani, e Danilo Rea, pianista jazz di fama internazionale, proporranno le più belle canzoni della discografia italiana.
Ricordiamo che Emilio Bione, nato nel 1882 e morto nel 1957, vista la sua promettente voce, poté proseguire gli studi grazie alla sovvenzione da parte di un comitato cittadino, facendo il suo debutto ufficiale al Politeama Duca di Genova nel 1908. All'età di 27 anni, nel 1909, debuttò al Politeama di Firenze, dando così avvio ad un'intensa carriera che lo portò ad interpretare 23 opere liriche nei maggiori teatri nazionali ed internazionali con un costante apprezzamento della critica e raccogliendo caldi consensi di pubblico. Riscosse l'ammirazione di Umberto Giordano, Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni, i maggiori compositori dell'epoca, che lo accostarono alle figure di Titta Ruffo e Mattia Battistini.