La 'Rinascita' dell'Ucai con un pensiero per Carlo Tartarini

La mostra collettiva dell'Unione Cattolica Artisti Italiani vive on line sul sito dell'associazione. Dedica all'artista scomparso di recente

Carlo Tartarini

Carlo Tartarini

La Spezia, 26 maggio 2020 - Il Coronavirus non ha cancellato il corale impegno espositivo della più che trentennale associazione Ucai e gran parte dei soci ha aderito alla rassegna, promossa, questa volta, dal rigoglioso 'Albero di albicocche', dipinto da Vincent Van Gogh nel 1888 per celebrare il gioioso risveglio della natura. Con la terza collettiva 'Rinascita' continua la programmazione on line dell’Unione Cattolica Artisti Italiani della Spezia, accolta da lusinghieri attestati. “Ammirando le decine di lavori sul sito www.ucailaspezia.org – afferma il critico Valerio Paolo Cremolini - si avverte il comune slancio degli artisti che trasferisce l’auspicio della fine del non breve periodo di forzata restrizione e di non poco dolore.

“Tutti - scrive don Sergio Lanzola nel testo introduttivo della collettiva - sentiamo il desiderio e perfino il bisogno di riprendere una vita 'normale' avendo alle spalle l'inverno catacombale appena trascorso. La speranza è che questa tremenda epidemia ci abbia insegnato qualcosa. A tutti. Non fosse altro il senso del limite. Già siamo stati messi in ginocchio, ma non dalla superba potenza di una bomba atomica, bensì da un semplice invisibile 'raffreddore'”. Il senso del limite ne viene di conseguenza. “In effetti - prosegue l’assistente spirituale dell’Ucai spezzina - questo periodo primaverile è di per sé a livello naturale un tempo di rinascita. La creazione ha inscritto dentro di sé come direbbe il Qoelet 'un tempo per nascere un tempo per morire'. La primavera è esplosione di vita, di forme, di colori e di profumi. Una vera rinascita”.

Inoltre l’Ucai ha ritenuto di rivolgere un affettuoso segno di stima al pittore Carlo Tartarini (1952-2020), deceduto di recente, a seguito del contagio da Covid-19. L’artista è presente con una sua interessante opera che apre la sequenza di dipinti, sculture, grafiche e testi poetici che attraverso inevitabili varianti espressive offrono il tangibile significato del tema della mostra. Le poesie sono di Anna Maria Barini (presente anche con una tela) e Anna Maddaluno. Hanno contribuito alla collettiva Gloria Augello, Rosella Balsano, Guido Barbagli, Alberto Barli, Umberto Bettati, Antonella Boracchia, Pino Busanelli, Alfredo Coquio, Angiolo Delsanto, Ombretta Franco, Giuliana Garbusi, Anna Maria Giarrizzo, Enrico Imberciadori, Mario Maddaluno, Marisa Marino, Fabrizio Mismas, Pierluigi Morelli, Graziella Mori, Cettina Nardiello, Marina Passaro, Bianca Maria Patuzzo, Malia Pescara Di Diana, Maria Luisa Petri, Mirella Raggi, Rosa Maria Santarelli, Maria Rosa Taliercio e Mema Vortice.

Marco Magi