REDAZIONE LA SPEZIA

La Villa romana del Varignano vecchio rivive sul web

Anche il sito delle Grazie presenta le sue ricchezze sui social. Tra le altre, una statua di Igea per ora mai esposta al pubblico

La Villa romana del Varignano vecchio

Porto Venere (La Spezia), 6 maggio 2020 – Molti luoghi della cultura, come i musei e le biblioteche, sono costretti a rimanere chiusi. Tra le varie aree archeologiche, anche quella della Villa romana del Varignano vecchio, che ha aperto le sue porte almeno sul web, per parlare alla gente e mostrare tutte le sue bellezze in questo momento difficile per l'emergenza Covid-19. E dunque, ecco la struttura che si trova in un paesaggio di grande bellezza, immersa in un antico oliveto, a pochi passi dalla Baia delle Grazie, in tutto il suo splendore, da visitare sui social network.

Durante questi giorni di quarantena, sono stati numerosi gli approfondimenti offerti al pubblico di appassionati e curiosi sulla pagina Facebook @villaromana.varignano. Pochi giorni fa, ad esempio, è stata mostrata la statua di Igea di marmo lunense (l'attuale marmo di Carrara) del II sec. d.C., che raffigura Igea cioè una divinità greca che nel mondo romano corrisponde a Salus, la personificazione appunto della salute. Si tratta di uno degli oggetti più significativi rinvenuti nella villa, non esposto al pubblico. “Anche se, sicuramente, - spiegano i curatori - farà parte dell’allestimento museale che verrà realizzato nei prossimi anni”.

La scultura è priva della testa. “È stata rinvenuta nel riempimento della vasca di acqua fredda (frigidarium) che costituisce parte dell’impianto termale privato presente nella parte residenziale della villa”. Fra disegni, percorsi in video e mappe, si esplora tutta la zona. Dalla cisterna, costruita nel I sec. d.C. per garantire una fornitura costante di acqua a tutte le parti della villa, tramite condutture in piombo (fistulae acquariae) - che raggiungevano le terme, la cucina, le fontane - alla cella olearia. Quest'ultima serviva per immagazzinare l'olio. Era una grande 'cantina a cielo aperto' con cinquanta 'dolia defossa', grandi giare di terracotta che erano interrate fino alla parte superiore e dotate di un doppio coperchio. “Questo sistema permetteva di conservare l’olio fino al suo trasporto che avveniva travasandolo all’interno di anfore, dette 'olearie', che erano imbarcate su grandi navi mercantili insieme ad altre merci”. Per le caratteristiche e per lo stato di conservazione di muri e pavimentazioni, la Villa romana del Varignano vecchio costituisce, in Liguria, un unicum. D'obbligo, quindi, visitarla dal vivo appena sarà possibile, considerando che spesso, in quella sede, vengono sviluppati incontri di approfondimento e conferenze.

Marco Magi