Genova, 11 maggio 2024 – Dopo il governatore Toti, anche il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani non risponde al gip. Nell’interrogatorio di garanzia di oggi si è limitato a negare gli addebiti, senza entrare nel merito “vista la mole di atti da studiare”, ha spiegato il suo avvocato Massimo Ceresa Gastaldo. Chiarirà in un secondo momento “con la massima disponibilità”. Non si è tenuto invece l’interrogatorio di Aldo Spinelli, figura chiave del “sistema corruttivo” ipotizzato dalla procura di Genova. “Gli avvocati non ci sono, mi hanno lasciato solo – ha detto lasciando dalla stanza del gip –. Saprete tutto lunedì”. E in merito alle accuse: “Male non fare, paura non avere”, ha risposto ai giornalisti.
Cozzani: “Mi dimetto, revocate i domiciliari”
Al giudice, chiamato a convalidare le misure cautelari nella maxi inchiesta ligure, l’ex sindaco di Porto Venere Cozzani ha spiegato che le esigenze di arresto “non sono più sussistenti”, dal momento in cui non sarà capo di gabinetto. “Si dimetterà appena revocati i domiciliari”.
Cozzani è indagato per il corruzione elettorale aggravata dalla finalità di agevolare l'attività di un clan mafioso. Durante la campagna elettorale per le regionali del 2020, avrebbe portato i voti della comunità riesina garantiti da esponenti della famiglia mafiosa Cammarata (almeno 400), con la promessa di posti di lavoro e alloggi popolari. Secondo gli inquirenti Toti sapeva, anzi sarebbe stato il “mandante” dell’operazione. A fare da tramite per conto di Cozzani con i siciliani, per la procura di Genova, gli imprenditori Maurizio e Arturo Angelo Testa, dirigenti di Forza Italia ora sospesi dal partito.
Toti accusato anche di falso
Intanto dalle carte emerge un nuovo reato attribuito al governatore Giovanni Toti. Il governatore è infatti indagato anche per falso, nell’ambito della gestione delle discariche in provincia di Savona. Vicenda che coinvolge il ras dei rifiuti Pietro Colucci, campano, indagato per finanziamento illecito. I soldi versati in vari anni al comitato elettorale di Toti da Colucci ammonterebbero a 195mila euro: secondo la procura di Genova non sono mai stati dichiarati.