
Folla sui binari (foto Frascatore)
Riomaggiore (La Spezia), 20 agosto 2021 - Ci risiamo. Se il Covid l’anno scorso aveva fatto il vuoto sui treni turistici delle Cinque Terre, con l’allentamento delle misure di prevenzione è riesplosa l’emergenza: vetture sovraffollate, distanziamento saltato, disagi e turisti esasperati, rischi sanitari moltiplicati. Nel pieno delle vacanze agostane, la situazione sembra di nuovo sfuggita di mano: lo raccontano le immagini postate sui social che documentano la situazione dei marciapiedi delle stazioni invase da fiumi di persone, lo testimoniano le lettere cariche di rabbia di chi denuncia una situazione divenuta di nuovo insostenibile. Come quella di quel pendolare che descrive con realismo impietoso quanto succede sui treni di questi tempi: "I vagoni sono un incubo per i passeggeri e non sto parlando per i turisti. Loro hanno scelto di venire ma chi deve salire in questi treni, affollati fino all’inverosimile ogni giorno per lavoro, è costretto suo malgrado a viaggiare appiccicato a persone sudate, quasi sempre senza mascherina. La gente spintona e ti struscia per entrare e uscire dalle strette porte dei treni e non va meglio agli ingressi delle stazioni e nei ridottissimi sottopassaggi che caratterizzano tutte le stazioni". Un "incubo", raccontano con dettagli incredibili : "Abbiamo persino visto con i nostri occhi – scrive – un turista che ha sputato addosso a un signore che gli aveva chiesto di indossare la mascherina".
Una situazione di cui il sindaco di Riomaggiore, Federica Pecunia, è ben consapevole e che non accetta responsabilità come quelle adombrate della Regione per bocca dell’assessore ai trasporti Gianni Berrino quando ricorda ai Comuni la raccomandazione venuta dalla Prefettura di gestire in qualche modo i flussi dei turisti diretti in stazione. "No, non si può scaricare su un Comune la responsabilità di quanto succede – sbotta Pecunia, arrivata a consigliare ai suoi concittadini di non prendere il treno nelle situazioni più critiche per evitare eccessivi rischi di contagio –. I temi sono due: da una parte c’è la sicurezza, anche sanitaria, sui treni, di competenza di Trenitalia e di Regione Liguria; dall’altra la governance dei flussi, un tema per cui mi sto battendo da anni e per il quale ho chiesto un tavolo con gli Stati generali del Parco, che dovrebbe partire a ottobre. Ma servono decisioni, cioè un patto che garantisca una fruibilità coerente con gli spazi disponibili e anche con l’identità culturale del territorio. In sostanza dobbiamo migliorare la nostra offerta turistica, lavorando in sinergia".
"Rispetto a Trenitalia, con la quale sono andata già in causa prima del Covid – aggiunge Pecunia – non posso fare nulla. Nel 2019 ho notificato un’ordinanza ad hoc per chiedere la regolamentazione del flusso, che però è stata impugnata al Tar, che ha respinto il ricorso, ritenuto non sufficientemente preciso. La realtà è che la battaglia legale è inutile, serve una risposta istituzionale. Come Comune di Riomaggiore facciamo il possibile sul fronte della regolamentazione. Dei quattro vigili in servizio due si sono licenziati per andare alla Spezia, uno lo riassumeremo a tempo indeterminato dal primo settembre, oltre a uno in servizio stagionale. Abbiamo reclutato anche alcuni ausiliari, ma è chiaro che non sono la soluzione del problema, serve unaorganizzazione sovracomunale che affianchi i Comuni. Del resto è una situazione prevedibile, segnalata dalla sottoscritta alla Prefettura, che a fine luglio aveva convocato una riunione con tutti i soggetti interessati, Asl compresa. La richiesta era quella di una maggiore vigilanza sui treni per far rispettare la dislocazione sulle carrozze, anche se con l’attuale numero di passeggeri (il limite di capienza è fissato all’80%, ndr) gli ammassamenti sono inevitabili".