La Spezia, 26 novembre 2024 – Si riparte da capo. Il fascicolo sulle presunte violenze sessuali subìta da una giovane atleta spezzina da parte del suo allenatore è stato trasmesso per competenza territoriale al Tribunale di Roma come richiesto dall’avvocato difensore Riccardo Balatri. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale spezzino ha infatti accolto la richiesta del legale dell’allenatore di nuoto che esercita l’attività in un centro della provincia spezzina contestando la sede di giudizio. I fatti, almeno quattro quelli denunciati, sui quali si sta cercando di fare chiarezza infatti secondo la ricostruzione fornita proprio dalla giovane sarebbero accaduti inizialmente in una palestra a Roma e proseguiti nel viaggio di ritorno verso casa. Quindi l’avvocato ha chiesto che gli atti venissero inviati al Tribunale ordinario di Roma. L’accusa che viene mossa all’istruttore è davvero pesante: violenza sessuale nei confronti di una ragazza all’epoca dei fatti minorenne. L’allenatore era stato rinviato a giudizio dal pubblico ministero Federica Mariucci dopo le indagini condotte dalla squadra mobile della Questura della Spezia alla quale si erano rivolti i genitori della ragazza. La giovane aveva nascosto per un po’ quel pesante macigno fino a quando non ha più retto e si è sfogata con i famigliari raccontando di essere stata in diverse occasioni palpeggiata e baciata. L’inizio dell’inferno sarebbe stata proprio una trasferta a Roma e così il difensore ha chiesto che gli atti venissero girati al Tribunale della capitale. Sempre secondo la versione fornita dalla giovane il suo allenatore con la scusa di praticare massaggi a uso sportivo l’avrebbe toccata nelle parti intime. Inoltre le attenzioni sarebbero proseguite nelle successive trasferte affrontate dalla squadra approfittando dei momenti di solitudine, oppure cercando espressamente di creare le situazioni ideali. L’uomo era stato denunciato e indagato del reato di violenza sessuale perché con più condotte esecutive del medesimo disegno criminosi con violenza e abuso di autorità costringeva la minore a subire atti sessuali. Il fatto è aggravato perché commesso nei confronti di persona che non ha compiuto i 18 anni di età e perché commesso con abuso di autorità. L’indagato si è affidato alla difesa dei legali Riccardo Balatri e Matteo D’Auria che adesso riprenderanno da capo il processo.
CronacaBaci e carezze all’allieva, il processo riparte da capo