MASSIMO BENEDETTI
Cronaca

La Spezia, autista accusato di abusi: ascoltati sei bambini

Si è svolto nell’aula protetta del tribunale l’incidente probatorio durato sei ore Due minori sono le vittime, gli altri testimoni. L’indagato, 24 anni, nega tutto

Il giudice Mario De Bellis

La Spezia, 5 luglio 2022 - Sei bambini sono stati ascoltati ieri a turno, durante tutta la giornata, nell’aula protetta del tribunale nell’ambito dell’incidente probatorio richiesto dal pubblico ministero Monica Burani, per l’indagine sull’autista del pulmino accusato di violenza sessuale. Dovevano essere sette, ma uno di loro non ha potuto essere accompagnato dai genitori perché sono positivi al covid. Sarà ascoltato il 15 settembre.

I bambini hanno fornito la loro deposizione davanti al giudice delle indagini preliminari Mario De Bellis, assistiti dalla psicologa Jolanda Stevani, raccontando quello che sarebbe successo nei mesi di giugno e luglio dello scorso anno nel corso di uno dei tanti campus estivi per minori organizzati in provincia.

Due sono le vittime, gli altri testimoni. Sotto accusa un ragazzo spezzino di 24 anni, incensurato, del quale in questa fase preliminare delle indagini non forniamo le generalità. E’ l’autista del pulmino che tutti i giorni accompagnava i bambini nelle gite al mare o in campagna, che si trova al centro dell’indagine condotta dalla squadra mobile. Momenti di svago che avrebbero nascosto comportamenti identificabili in violenza sessuale. Secondo l’accusa, avrebbe mostrato a due bambini dei filmati di natura pedopornografica. Lui, presente e difeso dall’avvocato di fiducia Lorenzo Celle, respinge però ogni addebito. E secondo quanto trapela, uno dei testimoni ieri lo avrebbe difeso.

Il caso era deflagrato lo scorso 22 settembre, quando il 24enne era stato svegliato di prima mattina dai poliziotti della squadra mobile che avevano perquisito dai cima a fondo la sua abitazione in città. Gli avevano sequestrato due computer, alcune chiavette usb e due telefoni cellulari. Il blitz era scattato dopo l’accusa di una madre perché il figlio le aveva raccontato di aver visto alcune immagini e video particolari. Per questo era andata ad esternare la sua preoccupazione alla polizia e da lì, sulla base di alcuni riscontri, è iniziata l’indagine.