MATTEO MARCELLO
Cronaca

Presunti abusi sul nipotino, indagata la nonna

Nel mirino un bambino di neppure dieci anni, che si sarebbe confidato con mamma e papà. Il caso in un comune dello Spezzino: il gip accoglie la richiesta per l’incidente probatorio

Un tribunale (foto d'archivio Ansa)

Un tribunale (foto d'archivio Ansa)

La Spezia, 5 gennaio 2025 – Il reato ipotizzato dalla Procura è pesantissimo: violenza sessuale aggravata. Un’accusa ancora tutta da verificare, quella mossa nei confronti di una donna di sessanta anni, residente in un comune dello Spezzino, indagata a piede libero per aver costretto il nipote di neppure dieci anni a subire atti sessuali. Un’inchiesta ancora allo stato embrionale, quella avviata dal sostituto procuratore Maria Pia Simonetti, che nelle prossime settimane vivrà però un passaggio fondamentale nell’incidente probatorio chiesto e ottenuto dalla Procura non solo per raccogliere la testimonianza del bambino, ma anche per valutare, attraverso la perizia di uno psicologo, la capacità e l’idoneità del minore stesso a percepire e riferire correttamente la realtà nonché la presenza di elementi che possano far pensare a sintomi post traumatici legati alle presunte circostanze per le quali si indaga. Gli episodi contestati sarebbero accaduti (il condizionale è d’obbligo) solo pochi mesi fa, a far scattare l’allarme sarebbero state alcune confidenze fatte dallo stesso bambino ai genitori.

Nello specifico, si tratterebbe di palpeggiamenti alle parti intime, avvenuti – secondo quanto trapela dal più stretto riserbo del Palazzo di giustizia spezzino – all’interno dell’abitazione di famiglia ma anche in quella della nonna. I genitori, di fronte a quelle circostanze che sarebbero state riferite dal figlio, non ci hanno pensato due volte, presentando una querela che, proprio recentemente, è finita sul tavolo del sostituto procuratore Maria Pia Simonetti, che ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’espletamento dell’esame probatorio. Una verifica che, già nelle prossime settimane, si tradurrà nella nomina di uno psicologo e nell’esame del bambino, la cui testimonianza – qualora ritenuta idonea e attendibile – fornirà la principale prova per l’eventuale prosecuzione dell’inchiesta e per l’avvio dell’azione penale da parte della procura spezzina.