REDAZIONE LA SPEZIA

Abusi sulla figlia minore. Condannato a sei anni

Un cinquantenne spezzino accusato anche di aver maltrattato la moglie. Dovrà versare 10mila euro a ciascuna parte civile a titolo di provvisionale.

Abusi sulla figlia minore. Condannato a sei anni

Era accusato non solo di aver maltrattato la moglie, costretta per anni a sopportare aggressioni e percosse, ma anche di aver abusato della figlia minore di 14 anni. Dopo averle mostrato un video di natura pornografica, avrebbe strusciato le parti intime su quelle della figlia, abusando della condizione e costringendola a subire atti sessuali. I fatti risalgono al 2010, ma il processo nei confronti dell’uomo, uno spezzino di 50 anni di cui omettiamo le generalità a tutela delle parti offese, si è concluso nei giorni scorsi. Il collegio del tribunale presieduto da Marta Perazzo con giudici a latere Marinella Acerbi e Gabriele Gaggioli, lo ha condannato a sei anni di reclusione con una serie di misure restrittive, oltre al pagamento di 10mila euro per ciascuna parte civile a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva. La famiglia abitava in città e l’uomo dal 2008 avrebbe maltrattato la moglie, sua coetanea, colpendola con schiaffi e pugni in varie parti del corpo, afferrandola con forza, tirandola per i capelli, minacciandola di morte, ingiuriandola e umiliandola, generando in lei un permanente stato di forte tensione e paura. Anche in considerazione delle violenze poste in essere alla presenza della figlia di dieci anni.

La donna è riuscita a vincere il timore e affidandosi all’avvocato difensore di fiducia Federica Giorgi, ha raccontato tutte le angherie subìte dal marito. Ha detto anche della violenza di cui è stata vittima la figlia, rappresentata dall’avvocato Maurizio Sergi, e il pubblico ministero Alessandra Conforti ha chiesto il rinvio giudizio del cinquantenne con le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.

Il collegio, come detto, si è espresso per una condanna a sei anni e ha interdetto l’uomo in perpetuo dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in strutture pubbliche o privare frequentate prevalentemente da minori.

Sono state applicate anche come misure di sicurezza il divieto a svolgere lavori che prevedano contatto abituale con minori e l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e gli eventuali spostamenti per la durata di un anno dopo l’esecuzione della pena.

Il marito dovrà risarcire il danno alle parti civili da liquidarsi in separato giudizio civile, oltre alla provvisionale di 10mila euro che dovrà versare subito a moglie e figlia. E’ stato condannato anche al rimborso delle spese sostenute dalle parti civili liquidate in 2.710 euro per ciascuna parte. Le motivazioni saranno rese note entro 90 giorni.

Massimo Benedetti