CHIARA TENCA
Cronaca

Acam Acque fa marcia indietro. Ritirato il ricorso contro la Provincia

Nel mirino gli aumenti del servizio, che l’ente di via Veneto ha limitato al 4% annuo anzichè al 9,5%

Nel mirino gli aumenti del servizio, che l’ente di via Veneto ha limitato al 4% annuo anzichè al 9,5%

Nel mirino gli aumenti del servizio, che l’ente di via Veneto ha limitato al 4% annuo anzichè al 9,5%

Acam Acque fa marcia indietro e rinuncia alla guerra sulle tariffe dell’acqua. La società del gruppo Iren ha infatti ritirato il ricorso presentato al Tar che aveva come obiettivo l’annullamento, previa sospensione, della deliberazione del Consiglio provinciale della Spezia avente ad oggetto l’approvazione dello schema regolatorio per il quarto periodo delle tariffe del servizio idrico. Una prova di forza, quella della Provincia che, sollecitata anche da numerosi sindaci, aveva alla fine approvato una tariffazione decisamente leggera rispetta a quella prospettata dal gestore, che aveva proposto rincari di circa il dieci per cento su base annua per i prossimi sei anni. Rincaro che, attraverso il Consiglio provinciale, è stato ridotto al 4 per cento, sulla base di quanto già indicato dall’Assemblea dei sindaci, che alla fine dello scorso dicembre aveva indicato la necessità di limitare al minimo consentito dalle norme l’aumento dei rincari in bolletta per il settore idrico.

Già in sede di Assemblea dei sindaci e in Consiglio provinciale, l’amministrazione guidata da Pierluigi Peracchini aveva ribadito che la proposta del gestore non sarebbe stata accolta, denunciando che il gestore, nonostante gli utili e gli aumenti recenti, volesse incrementare i proventi. Secondo l’amministrazione provinciale non era infatti concepibile che a fronte della gestione di un bene pubblico, quelli che sono costi che andrebbero imputati direttamente al gestore, all’interno di quello che è anche un normale rischio di impresa, siano invece scaricati direttamente sugli utenti finali e quindi sulle economie delle famiglie.

"Per il presidente Peracchini e l’amministrazione è inaccettabile che si cerchi di speculare ulteriormente sull’acqua. Su questo sempre l’amministrazione provinciale si era più volte formalmente espressa, a tutela dei cittadini utenti, garantendo comunque gli investimenti necessari al territorio. Infatti prosegue il programma ed il piano degli investimenti procede, anche realizzando la programmazione che riguarda varie opere legate ai finanziamenti Pnrr che come Ato idrico è stata autorizzata proprio per le necessarie migliorie dell’acquedotto" si legge nella nota della Provincia, che ribadisce come "è stato approvato un limite degli aumenti all’interno del quadro normativo, quindi mantenendo ciò che le specifiche dell’autorità Arera hanno stabilito, ma ovviamente limitandolo al 4% ed operando sulla base di un concetto che vede come primo obiettivo la tutela dei consumatori e non l’interesse speculativo di un’azienda che ha come proposito quello di fare utile e che aveva indicato aumenti annui del 9,5%", e che si era peraltro costituita in giudizio nell’ambito del ricorso proposto da Acam Acque, per far valere le proprie ragioni anche di fronte ai giudici del Tribunale amministrativo regionale.