MASSIMO BENEDETTI
Cronaca

Sette le coltellate alla compagna. Lei lo aveva anche già denunciato

Pende in tribunale la richiesta di rinvio a giudizio per Sokol Begaj, arrestato per tentato omicidio

I carabinieri stano svolgendo le indagini su Sokol Begaj

La Spezia, 10 luglio 2022 - Sono state sei, forse addirittura sette, per fortuna non tutte andate a segno in profondità, le coltellate inferte da Sokol Begaj, il muratore di origini albanesi di 37 anni in possesso della cittadinanza italiana, che venerdì all’ora di pranzo brandendo un coltello da cucina ha inseguito la compagna in strada in piazza Concordia per colpirla.

Per questo il sostituto procuratore Elisa Loris, che dirige l’indagine condotta dalla polizia, non ha avuto dubbi nel formalizzare l’accusa per tentato omicidio. Si è trattato indubbiamente di un’aggressione provocata dall’impeto, non certamente premeditata. Tanto che Sokol Begaj è uscito di casa a torso nudo e pare fosse addirittura scalzo (qualcuno dice abbia perso le ciabatte nel rincorrere la donna).

Come noto, la compagna che ha 26 anni ed anche lei è di origine albanese, per cercare di sfuggire alle coltellate è salita su un autobus della linea P diretto a Porto Venere, dalla porta della discesa, sperando che l’uomo desistesse dal suo intento. Invece è salito anche lui e l’aggressione si è concretizzata con i due fendenti più pericolosi, quelli che hanno costretto la giovane donna, inizialmente ricoverata in rianimazione, ad essere sottoposta ad un intervento di drenaggio polmonare. La 26enne si trova tutt’ora all’ospedale Sant’Andrea, ma non è in pericolo di vita. Ancora, però, la polizia non ha potuto ascoltarla per ricostruire con esattezza cosa sia successo.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, la donna si sarebbe diretta verso l’appartamento di viale Italia, proprio nelle immediate vicinanze di piazza Concordia, dove vivono i genitori di Sokol Begaj. Lì si trovava anche uno dei due figli minori della coppia, il più piccolo, mentre l’altro partecipava ad un campus estivo. Per dovere di cronaca va specificato che a causa dei numerosi litigi tra la coppia, i figli erano stati affidati ai servizi sociali. E il tribunale dei minori di Genova si era riservato di verificare se il padre e la madre fossero in grado di accudirli. Anche perché è pendente davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale spezzino, una richiesta di rinvio a giudizio per Sokol Begaj da parte del pubblico ministero Monica Burani per maltrattamenti alla compagna.

Sembra che l’uomo, che ora abita assieme ai genitori, abbia visto in strada la compagna e sia sceso con il coltello in mano, ma non è chiaro quale possa essere stata la causa scatenante dell’aggressione. Anche perché, sembra, che proprio il giorno precedente la coppia avesse

trovato un accordo per sottoscrivere un documento congiunto da presentare al tribunale dei minori di Genova per riavere l’affidamento dei figli. Il bimbo più piccolo, che ha circa 3 anni, non si è accorto della liete perché la mamma non è salita in casa. È stato il muratore a raggiungerla in strada. La donna è stata colpita alla fronte e al collo per fortuna in modo superficiale, ha iniziato però a perdere sangue tanto che i passanti che l’hanno vista fuggire si sono spaventati.

Sokol Begaj, attualmente rinchiuso nella casa circondariale, avrà modo di fornire la sua versione durante l’udienza di convalida dell’arresto che si svolgerà domattina a lle ore 9,30 a Villa Andreino. A difenderlo ci saranno gli avvocati di fiducia Cristian Falconi e Daniele Caprara.

E’ vero che in passato anche la prima moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti e che lui era stato assolto dal tribunale della Spezia. Ma soltanto perché la donna era tornata in Albania e al dibattimento non si era mai presentata per sostenere la denuncia davanti al giudice.