Accordo tra Provincia e Gnl Italia. Azzerate le emissioni di metano dal rigassificatore di Panigaglia

Sarà installato un macchinario in grado di recuperare il gas eccedente generato per evaporazione "Risultato importante per l ’ambiente". Il Pd all’attacco sul progetto di ampliamento dello stabilimento.

Accordo tra Provincia e Gnl Italia. Azzerate le emissioni di metano dal rigassificatore di Panigaglia

Accordo tra Provincia e Gnl Italia. Azzerate le emissioni di metano dal rigassificatore di Panigaglia

Lo stabilimento Gnl Italia di Panigaglia non scaricherà più il metano eccedente in atmosfera, con l’installazione di un macchinario in grado di recuperare il gas eccedente generato per evaporazione del gnl. È quanto prevede l’accordo tra lo stabilimento del gruppo Snam e la Provincia stipulato nell’ambito di un più ampio percorso autorizzativo – in fase di definizione – per il miglioramento del sito di Panigaglia. Grazie all’installazione di nuovo impianto si arriverà all’eliminazione degli scarichi di metano in esubero dal rigassificatore. "Un risultato che ci eravamo prefissati e che oggi è stato formalmente raggiunto, il tutto con la chiusura del verbale relativo ad una sessione di una conferenza dei servizi che sta seguendo i processi autorizzativi sulla riqualificazione del rigassificatore – spiega il presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini –. L’azienda procederà, in accordo con l’nte, ad installare un compressore di recupero chiamato in gergo tecnico boil of off. Il metano che prima veniva disperso in aria ora sarà compresso e successivamente ricondensato tramite contatto diretto con gnl, il metano ancora liquido, prelevato dai serbatoi attraverso dei compressori. Praticamente si tratta di un impianto che limita a zero l’emissione del metano in esubero in atmosfera". Per Peracchini "questo nuovo risultato si somma con il traguardo che abbiamo già raggiunto alcuni mesi fa e che ha portato a formalizzare il processo di riqualificazione di alcuni macchinari vincolandolo alla diminuzione di oltre il 40% l’emissione di altri gas inquinanti prodotti nelle fasi di trasformazione del metano. Il tutto in accordo con l’azienda ed a tutela dell’ambiente, senza incidere nel ruolo strategico dell’impianto e tutelando anche l’occupazione". Intanto, non si placa il dibattito sul progetto di ampiamento del sito, in corso di valutazione al ministero dell’Ambiente. Il Pd sottolinea la contrarietà al progetto, "che si svilupperà di pari passo con i già avanzati progetti di truck loading e rifornimento di bettoline small scale, e che prevede fra le altre cose un significativo scavo del fondale marino per permettere l’ormeggio di navi gasiere di grande scala. È inaccettabile che si ignori l’importanza paesaggistica e ambientale di quest’area. Siamo preoccupati per la sicurezza dovuta all’arrivo di grandi navi gasiere in aggiunta alle bettoline, in un golfo già congestionato".