REDAZIONE LA SPEZIA

È caccia agli affittacamere abusivi. Pizzicati e multati quindici furbetti

Blitz della polizia municipale a Vernazza. Ora tocca a Framura

Polizia municipale (Foto archivio)

Framura, 17 settembre 2017 - IN RIVIERA è iniziata la caccia alle strutture ricettive abusive: 15 quelle individuate nel solo comune di Vernazza. Un’indagine a tutto campo messa a punto dal comando di polizia municipale di Vernazza guidata dal comandante Eraldo Arpe, che a questo scopo ha destinato una squadra composta da tre agenti. Il nuovo borgo a essere passato al setaccio è quello di Framura. I prossimi saranno Deiva e Bonassola. Gli accertamenti su questo nuovo fronte sono già partiti e qualche situazione anomala è già stata trovata. Sotto osservazione case vacanze, affittacamere e b&b. «Si procede a tappeto – spiega il comandante Arpe –. Si tratta di una indagine complessa, le cose da verificare sono parecchie. Dobbiamo anche valutare se uno lo fa abitualmente oppure e si tratta di una tantum, prima di far partire i provvedimenti. Si inizia con quelli pubblicizzati sui social o internet perchè sappiamo dove andare. E da quelli partiamo per un controllo più dettagliato in base al numero di presenze». Pesanti le sanzioni: si parte dai 2mila euro in su. Ad aggravare la situazione il mancato versamento della tassa di soggiorno e la mancata denuncia all’autorità di pubblica sicurezza degli ospiti presenti nelle strutture ricettive. Per non parlare dell’aspetto finanziario, anche questo non di poco conto.

MA IL DANNO non è solo dal punto di vista economico, ma anche di immagine. A rilevarlo è Roberto Cozzani, presidente del Consorzio Welcome To La Spezia che raggruppa i migliori affittacamere della Spezia. «Il problema sono gli appartamenti dati ad uso turistico che non hanno licenza e non sono in regola – spiega Roberto Cozzani –. Pubblicano lo stesso su booking e altri siti a prezzi bassissimi: si trovano degli appartamenti interi a 50 euro. Cosa che non farebbero mai se fossero registrati e incassassero l’imposta di soggiorno. È un fenomeno sentito anche a Genova dove negli anni scorsi era stato creato un nucleo di tutela composto dalla polizia municipale che aveva fatto emergere in pochi mesi 500 casi di abusivismo». Ma ora si sta muovendo qualcosa anche alla Spezia. «Il Comune ha aderito ha aderito al patto per il turismo della regione e il 60 per cento di questa imposta di soggiorno verrà reinvestita nel marketing turistico per creare nuovo turismo – ha aggiunto Cozzani –. Un passo importante per dare occupazione e una spinta all’economia. Invece questi abusivi non riscuotono neppure l’imposta di soggiorno e perciò sfiuggono anche a questo gettito. Come associazione abbiamo chiesto all’assessore alle attività produttive Brogi di adottare le iniziative necessarie per far emergere i casi di abusivismo attraverso dei controlli incrociati. Li abbiamo sollecitati, stiamo aspettando i dati».