E’ arrivato da Pesaro dove risiede e lavora e dove ha sofferto sulla propria pelle l’invadenza dei cinghiali: porta ancora le ferite indotte dal ribaltamento del trattore per evitare un branco di ungulati che, un giorno prima, glielo avevano devastato. L’incidente risale al 19 marzo scorso. Deambula con difficoltà. Deve essere nuovamente operato. Lui è Andrea Busetti Vicari; un dirigente della Confederazione italiana liberi agricoltori: è il responsabile nazionale del settore che si occupa di risarcimenti per i danni inferti ai campi dalla fauna selvatica. Ieri, davanti al Parco, esibiva un cartello: "Solidarietà agli agricoltori, eradicazione dei cinghiali".
"Non è gradito" è stato il rilievo a tu per tu di un’ animalista. "Era una signora e non ho infierito" dice al cronista raccontando l’affronto, le sofferenze da cinghiali sul corpo e sui campi e i suoi desiderata. "La legge parla chiaro. Se non si trova un luogo attrezzato e recintato per allocare gli animali e per provvedere al loro mantenimento devono essere abbattuti. Basta i rimpalli tra istituzioni e i calcoli elettorali. Basta con gli scemi da città".
Il termine non è stato gradito dal consigliere comunale Matteo Basso che, richiamandosi comunque alla libera espressione delle idee, ha invitato l’agricoltore a non alzare i toni. Questi sono rimasti accesi. Ma è bastata la presenza dei Carabinieri forestali per indurre le parti a non trascendere alle vie di fatto. In serata Andrea ha fatto ritorno a casa.