MATTEO MARCELLO
Cronaca

Alloggi introvabili, affitti alle stelle. Anche l’indotto non trova casa

Addetti della cantieristica ammassati nei pochi alloggi a disposizione. Balducci: "Serve un nuovo Piano casa"

Alloggi introvabili, affitti alle stelle. Anche l’indotto non trova casa

Alloggi introvabili, affitti alle stelle. Anche l’indotto non trova casa

Sono la forza lavoro di un’economia d’eccellenza, ma stentano a trovare una casa in affitto. Il controsenso di un territorio che può contare sui colossi della cantieristica ma che non riesce a dare risposte sociali a chi vi lavora. Stiamo parlando delle migliaia di lavoratori dell’indotto del settore navale e nautico, per i quali sta diventando difficile anche trovare un alloggio dove dormire. Il volano turistico, che dal centro alla periferia ha trasformato migliaia di abitazioni in affittacamere e bed&breakfast, ha ridotto al lumicino le possibilità di ottenere una sistemazione in affitto. Le case in locazione sono poche, e quelle poche vengono ’offerte’ a canoni fuori portata. Così, ci si arrangia alla bell’e meglio: non è un mistero che nei quartieri periferici della città, piccoli appartamenti di 50 metri quadrati garantiscano un tetto sopra alla testa a sette, otto lavoratori contemporaneamente. "Purtroppo la situazione è questa, non si trovano case in affitto e quelle che ci sono sono vendute a prezzi altissimi" spiega Gianni Balducci, presidente Fima Confcommercio, che fotografa una situazione sempre più difficile. "Molto complicata – puntualizza Balducci – e lo diventerà ancora di più a settembre, quando a cercare casa saranno anche gli studenti del Campus universitario. Sul tema dei lavoratori fuori sede va impostato un ragionamento più ampio. Quello dei bengalesi è un solo uno dei tanti esempi di ciò che sta accadendo: non trovano alloggi in affitto, eppure hanno stipendi tali che qualche istituto di credito ha cominciato a concedere finanziamenti, aiutando questi lavoratori a comprare casa. Molti di questi lavoratori stanno cercando piccole abitazioni da acquistare: chi riesce, spesso affitta una o due stanze ai connazionali, così da ripagarsi il mutuo".

Un modo che rappresenta al momento l’unica alternativa, anche alla luce degli affitti con cui vengono proposte le poche case. "Fino a due anni fa, una piccola abitazione la potevi trovare anche a 400 euro, oggi ce ne vogliono almeno 700 – dice Balducci – mentre per le abitazioni più grandi spesso si superano anche i 1200 euro al mese. Non ci sorprendiamo, quando poi veniamo a sapere di sette, otto lavoratori che dividono la stessa abitazione". Una soluzione a questo problema ancora non c’è, anche se secondo indiscrezioni alcuni colossi della cantieristica starebbero lavorando a iniziative per andare incontro ai lavoratori: alcuni marchi del Miglio Blu starebbero infatti battendo la città in cerca di alloggi da acquistare epoi mettere a disposizione dei lavoratori. "Innanzi tutto, la speranza è che le migliaia di abitazioni che in questi anni sono state adattate ad affittacamere, possano fare il percorso inverso per essere nuovamente affittate a lavoratori e più in generale a chi vi necessita – dice Balducci –. Di certo manca un seria politica abitativa, un ’Piano casa’ che possa dare soluzioni a questi problemi. Decenni fa, le grandi industrie costruivano palazzi, per poi vendere con la formula dell’affitto a riscatto o cedere in locazione, gli alloggi ai lavoratori: perche non riproporre questo modello? La cantieristica funziona perchè ci sono tanti lavoratori, ed è giusto cercare di dare loro delle risposte".