REDAZIONE LA SPEZIA

Alloggi per i profughi, la Regione bussa alla porta degli albergatori

Al via i corsi di italiano per chi ha più di 16 anni organizzati dal Cpia Spezia. Attivato il il baby-sitting

Tanti cittadini ucraini sono ospiti di famiglie e amici, ma per la stragande maggioranza c’è bisogno di alloggi, da cercare anche fra gli alberghi. E mentre è pronta la bozza del bando regionale per una prima accoglienza più diffusa oltre le strutture già attivate, previsto a breve un incontro tra Protezione Civile, assessorato regionale al Turismo, Anci e settore alberghiero per provare a reperire altre disponibilità per la prima accoglienza dei profughi. Dopo quell’incontro, anche in base agli arrivi nei prossimi giorni "capiremo il reale rapporto tra richiesta e disponibilità" spiega l’assessore alla protezione civile Giacomo Giampedrone. Sono 294 i profughi presi in carico ieri in Liguria, 1897 in totale dall’inizio emergenza. E mentre i piccoli ucraini proseguono il loro percorso nelle scuole del territorio, ora anche i più grandi avranno la possibilità di studiare la lingua italiana (e non solo) con i corsi del Centro Provinciale istruzione adulti di Spezia. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro fra il prefetto, Maria Luisa Inversini e il dirigente scolastico del Cpia Andrea Minghi. Nel corso dell’incontro, Minghi ha comunicato che il Cpia offre ai cittadini ucraini, dai 16 anni in poi, corsi di introduzione alla lingua italiana oltre ad altri moduli formativi. Previsti anche corsi per i minori stranieri non accompagnati, sempre dai 16 anni in su. Per agevolare la frequenza dei corsi verrà attivato anche un servizio di baby-sitting. Il Cpia ha sede a Spezia e Sarzana, in corso l’apertura di un’ulteriore sezione a Levanto. Sul sito della Prefettura c’è un vademecum per gli sfollati provenienti dall’Ucraina, con l’indicazione del percorso per usufruire di tutta l’assistenza offerta dallo Stato italiano.