’Amici delle tartarughe’. Il Parco delle 5 Terre c’è

L’ente di Manarola è tra gli 80 che hanno firmato il protocollo di Legambiente. Si punta a promuovere un utilizzo responsabile delle spiagge e delle dune.

’Amici delle tartarughe’. Il Parco delle 5 Terre c’è

’Amici delle tartarughe’. Il Parco delle 5 Terre c’è

Centinaia di nidi di tartarughe marine sono stati identificati sui litorali italiani, un fenomeno in crescita, dovuto anche al riscaldamento climatico. Purtroppo, però, le nostre spiagge non sono sempre pronte ad accogliere gli esemplari nidificanti, a causa dell’inquinamento e della crescita del turismo, che mettono a repentaglio l’habitat e la schiusa delle uova. In risposta a questa esigenza arriva però l’esercito dei Comuni e delle Aree protette ‘Amici delle Tartarughe’: nell’ambito del progetto europeo ‘Life Turtlenest’ per la salvaguardia dei nidi di Caretta caretta. Legambiente ha infatti lanciato i protocolli dedicati rivolti ad amministrazioni comunali ed enti parco.

Gli accordi forniscono linee guida specifiche finalizzate a ridurre le minacce e creare un ambiente più sicuro per la specie. In Italia sono 80 i protocolli già firmati dai Comuni in 14 regioni costiere, di cui 3 nella Regione Liguria, ossia i Comuni di Santo Stefano al mare, Imperia e Costarainera. Sono invece 24 i parchi firmatari a livello nazionale, tra cui il Parco nazionale delle Cinque Terre. Attraverso i protocolli, ci si impegna a promuovere una gestione responsabile delle spiagge, potenziali aree di nidificazione per questi animali. Nello specifico, verrà favorita la pulizia manuale dei litorali, evitando gli interventi di spianamento delle dune. Non solo, saranno previste attività di informazione rivolte ai gestori degli stabilimenti balneari sul valore e i vantaggi di adottare adeguate misure per una gestione consapevole. Più in generale, verrà garantito il rispetto della normativa vigente a tutela del mare e degli ambienti costieri, come ad esempio il divieto di sosta e transito sulle spiagge dei mezzi a motore, l’accensione di fuochi o falò, l’abbandono di rifiuti, che rappresentano anche una grave minaccia per la vegetazione dunale e un pericolo per la nidificazione/schiusa delle tartarughe marine. Tra i punti dell’accordo c’è anche la riduzione delle luci notturne. Infatti, un’illuminazione eccessiva può infastidire le tartarughe marine e interferire con il loro comportamento di nidificazione, anche disorientando i nuovi nati e farli andare nella direzione contraria rispetto a quella che dovrebbero seguire. Non solo, le Aree Protette si impegnano anche a svolgere attività di monitoraggio per identificare eventuali nidi e metterli in sicurezza fino all’entrata in acqua dei piccoli. Un accordo biunivoco, in cui Legambiente si impegna a realizzare, in collaborazione con i referenti territoriali del Progetto Life Turtlenest, attività di carattere scientifico, culturale e formativo inerenti la tutela delle tartarughe marine e della biodiversità marina in generale. L’associazione ambientalista, inoltre, offre la possibilità di segnalare (al numero 349 2100989) la presenza di tracce di tartaruga marina o di nidi o di schiuse al servizio ‘Sos Tartarughe Marine di Legambiente’.