MARCO MAGI
Cronaca

Ancora ’re’ fino al 2028: "È stata una rivoluzione"

Mei, confermato alla presidenza della Fidal, rilancia sul centro Montagna "Stiamo valutando la struttura per ospitare il campionato Cadetti nel 2025".

Ancora ’re’ fino al 2028: "È stata una rivoluzione"

Il 61enne Stefano Mei è stato riconfermato alla presidenza della Fidal

L’atletica italiana rinnova la sua piena fiducia a Stefano Mei, riconfermato presidente della Federazione di Atletica nazionale per il secondo mandato, fino al 2028. Il 72,47 per cento delle preferenze, durante l’assemblea nazionale, la dice lunga sul successo del sessantunenne spezzino, già consigliere federale (2001-2004 e 2008-2012), e poliziotto alla Questura di Forlì. Mei vanta, inoltre, un eccellente passato da atleta: 42 le presenze in azzurro, con l’apice raggiunto con il titolo europeo nei 10.000 metri conquistato a Stoccarda nel 1986.

Quanto c’è dell’essere spezzino nel suo nuovo traguardo?

"Direi tutto. La determinazione e la testa dura di noi spezzini doc, soprattutto in questa genere di situazioni, fanno la differenza. Lo dimostrai da atleta in un momento difficile per mettersi in evidenza nel mezzofondo. L’ho fatto da dirigente, per avere ragione di un sistema consolidato, che non vedeva di buon occhio le novità. Io ho cambiato molto e oggi c’è l’atletica migliore di tutti i tempi".

Un’emozione diversa rispetto a quella provata nel gennaio 2021?

"Allora fu un’elezione davvero inaspettata. Certo, questa volta, siamo riusciti a piazzare dodici consiglieri, due in quota tecnici, due negli atleti e otto dirigenti. Nel mio mandato precedente non era così e infatti c’era sempre qualche nota che stonava. Adesso siamo in quattordici, considerando il contributo sostanziale di Anna Riccardi".

Cosa premia questa riconferma?

"In un mondo ‘normale’, un mandato di questo genere, non doveva neanche prevedere successive elezioni. Ma si sa, l’atletica è fatta di metro e di cronometro, e noi abbiamo dimostrato, con i numeri, non di aver dato un’accelerata, ma di aver proprio trasformato un mondo che era da tanti anni in crisi. Un universo che era quasi scomparso dai media e che nelle grandi manifestazioni ambiva solamente a partecipare alle finali, mentre ora pensa a collezionare medaglie. A Tokyo avevo avuto soltanto 6-7 mesi per elaborare e c’erano stati dieci finalisti, dopo tre anni e mezzo di lavoro, i finalisti a Parigi sono stati diciassette. E questo al netto delle medaglie. In prospettiva, osservando le nuove leve, saremo ancora più protagonisti già a Los Angeles e maggiormente a Brisbane nel 2032".

Quali complimenti ha apprezzato di più?

"Quelli di un dirigente di lunghissimo corso come Alessio Piscini: ‘Ho scoperto uno Stefano Mei leader nato’".

I risultati olimpici sono stati un trampolino?

"Un quadriennio a dir poco eccezionale. Non voglio neanche parlare degli Europei in casa nostra, con 24 medaglie, in cui l’unica pecca sono state, forse, le presenze allo stadio".

E gli assoluti alla Spezia?

"I dirigenti delle varie società continuano a chiedermi di ripetere l’esperienza alla Spezia. Non si può fare tutti gli anni, ma valuteremo il da farsi. L’Atletica Duferco e i miei collaboratori, come struttura federale, sono stati perfetti. La dimostrazione di una grande capacità, nonostante fosse il primo vero evento dell’atletica big nella mia città. Se fosse andata male, sicuramente mi avrebbe causato dei ‘danni’. Gli atleti? Loro sono proprio impazziti per la pista, gli spazi per allenarsi e riscaldarsi, e per la location".

Una promessa per gli spezzini la facciamo?

"Avevo già parlato con il sindaco Peracchini dopo gli Assoluti e l’ho fatto nuovamente pochi giorni fa: mi ha chiesto di mettere a frutto il grande investimento fatto sul centro sportivo. Sto cercando di valutare quali possano essere le manifestazioni che abbiano in Spezia la cornice ideale. Si pensava al campionato Cadetti, che sposta 1.500 ragazzini tra i 14 e i 15 anni, oltre agli accompagnatori. Tante regioni sarebbero contente, però c’è da superare il problema del meteo: si svolgerebbe a ottobre 2025 e con l’incertezza del tempo, vista la copertura soltanto di una piccola porzione di una piccola tribuna, vanno trovate delle soluzioni".