REDAZIONE LA SPEZIA

Angiolo Del Santo in un ’ritratto’ a tutto tondo

Venerdì alle 17.30 all’Accademia Capellini il volume monografico dedicato all’artista

A buon diritto, Angiolo Del Santo può essere considerato l’iniziatore della tradizione scultorea del Novecento nella nostra città. Nato nel 1882 e scomparso nel 1938, si distinse in quel periodo storico per un accentuato dinamismo che non esitava a confrontarsi con i risultati artistici di Genova e di Carrara. Nel salone dell’Accademia lunigianese di Scienze ‘Giovanni Capellini’, venerdì alle 17.30, sarà presentato il volume monografico sulla figura e l’opera dello scultore spezzino Angiolo Del Santo e oltre al locale presidente Giuseppe Benelli e ad Angiolo Del Santo jr, interverranno gli autori Valerio Cremolini, Marzia Ratti e Fabrizio Mismas. Il volume ricostruisce il percorso dell’artista raccogliendo e illustrando le sue opere civili e funerarie, realizzate nei primi quattro decenni del Novecento. Allenato a un robusto mestiere grazie all’apprendistato con Leonardo Bistolfi, Del Santo fu rigoroso interprete delle aspirazioni della borghesia in ascesa in un panorama urbano in rapida trasformazione. Il volume ci consegna la figura dell’artista restituita a tutto tondo, catalogandone per la prima volta tutte le opere conosciute e restituendocene il pensiero critico attraverso i documenti salienti del suo epistolario. La presentazione potrà essere seguita in streaming o nei giorni successivi su YouTube sul canale dell’Accademia. "Rimasi abbagliato, seppure ancora piccolo e inconsapevole, dalla bellezza dell’area monumentale dei Boschetti e di quante opere erano state ideate e modellate anche da mio nonno Angiolo. Era un perfezionista", ecco Angiolo Del Santo nei ricordi di famiglia dello scultore e nipote Angiolo Del Santo jr, promotore del volume dedicato al nonno. ‘Arte, fede, pietà’ di Valerio P. Cremolini è un saggio in gran parte rivolto al drammatico Cristo Crocifisso (1927) della Cappella Cozzani. "Sostando dinanzi ai suoi lavori immediatamente leggibili e soprattutto alle mirabili opere nel cimitero della Spezia – scrive Cremolini –, si avverte la profondità del pensiero dello scultore che distilla nell’esperienza artistica sensibilità umana e afflato spirituale in abbondanza". Angiolo Del Santo viene raccontato da Fabrizio Mismas. "Del Santo è stato il maestro che ha insegnato la difficile arte della scultura – spiega – tanto ai suoi contemporanei quanto ai posteri, avendo creato dal nulla la tradizione plastica locale". Ratti approfondisce invece i disegni di Angiolo Del Santo, con una prima ricognizione: dagli anni della formazione alla produzione scultorea. "Per alcuni monumenti esistono diverse varianti – precisa Ratti –, indicative del processo creativo seguito dallo scultore".

Marco Magi