
Una protesta popolare. contro l’installazione di stazioni radiobase per la telefonia e per internet in una immagine di archivio
Il giorno prima la posa degli striscioni contro le antenne a Vezzano, il giorno dopo è tornata la ruspa per i lavori all’antenna di Iliad in un terreno privato in via della Stazione. Il comitato "No 5G a Vezzano" non si ferma, e porterà avanti le proprie richieste, dopo aver visionato il piano antenne, presentato giovedì scorso nella sala comunale dai tecnici della ditta Polab, con non poche obiezioni.
C’è fermento e si sta formando un gruppo numeroso, per ora più di ottanta, di cittadini che faranno riunioni per possibili soluzioni, che non hanno gradito le ubicazioni e il numero di antenne proposto dal piano, nove, di cui cinque tutte nel capoluogo, tra palazzo municipale, Tracastello, San Siro, il parcheggio e il cimitero di Vezzano basso, tre invece tutte via Borrotzu a Sarciara. Una concentrazione che i cittadini del comitato non comprendono, a fronte di zone che in quello stesso piano, non compaiono, restano "franche", come Bottagna, Piano di Valeriano, Fornola, Piano di Vezzano. Intanto gli striscioni, molti domenica sono stati prontamente rimossi dal suolo pubblico, campeggiano alle finestre e ai balconi. Quegli stessi lavori di Iliad che hanno suscitato l’attenzione, sono compresi nella programmazione del piano ma sono iniziati senza che nessuno lo sapesse su un terreno privato.
C.G.