Una caduta dalla barella, un doppio ricovero e poi il decesso, avvenuto nel reparto di Cure intermedie dell’ospedale San Bartolomeo. Una morte apparentemente inspiegabile, quella su cui è chiamata ora a fare luce la Procura della Spezia, per effetto della denuncia presentata dai familiari di un uomo di 85 anni residente in Val di Magra. Il fascicolo è approdato sul tavolo del sostituto procuratore Federica Mariucci, che ha disposto gli accertamenti necessari per verificare un possibile nesso causale tra quanto accaduto e la morte dell’ottantenne. Tutto ha inizio lo scorso 7 gennaio, quando l’uomo si reca col figlio e la nuora al laboratorio analisi del San Bartolomeo per sostenere un prelievo ematico. Qui, appena entrato nell’edificio, scivola a causa della pavimentazione resa scivolosa dalla pioggia. Su disposizione del personale sanitario presente, viene disposto il trasferimento dell’ottantenne al pronto soccorso, che per l’uomo è stato l’inizio di un calvario: l’ambulanza della pubblica assistenza chiamata a intervenire al San Bartolomeo non ha potuto raggiungere il luogo dell’incidente perchè la sbarra automatizzata all’ingresso dell’ospedale era bloccata. I volontari, giunti a piedi, nel trasportare l’uomo sul mezzo lo hanno fatto accidentalmente cadere dalla barella. Giunto al pronto soccorso, vi rimane due giorni prima dell’effettivo ricovero nel reparto di Medicina specialistica, dove – secondo quanto dichiarato dallo stesso 85enne nella prima querela depositata il 5 febbraio scorso – avrebbe contratto la broncopolmonite.
Dimesso il 24 gennaio, quattro giorni più tardi l’uomo fu costretto a un nuovo ricovero, sempre al San Bartolomeo, dapprima nel reparto di geriatria e poi in quello di medicina specialistica. Fino al 9 febbraio, quando l’uomo, a seguito dell’aggravarsi delle condizioni di salute, è deceduto nel nosocomio sarzanese, gettando nel dolore e nello sconforto un’intera famiglia. Che, tuttavia, sul decesso del proprio caro vuole vederci chiaro: per questo motivo, si sono affidati all’avvocato Gianmarco Romanini del foro di Lucca, formalizzando un’integrazione alla precedente denuncia, e invitando la Procura spezzina a fare luce su quanto accaduto, chiedendo fin da subito l’esecuzione di un esame autoptico sul corpo dell’uomo per fare chiarezza sulle circostanze. "Dall’episodio della lettiga mio marito non si è più ripreso" si legge nella denuncia recapitata alla Procura. Il fascicolo, al momento, risulta contro ignoti, con il sostituto procuratore Federica Mariucci che ha avviato accertamenti per verificare quanto messo nero su bianco nell’esposto.
Matteo Marcello