MATTEO MARCELLO
Cronaca

Arsenale, la Cisl attacca: "Mancano oltre mille civili"

Cambio alla guida della struttura: dopo tre anni Olivo prende il posto di Scorsone

Cambio alla guida della struttura: dopo tre anni Olivo prende il posto di Scorsone

Cambio alla guida della struttura: dopo tre anni Olivo prende il posto di Scorsone

Cambia dopo poco più di tre anni la direzione dell’Arsenale militare della Spezia. Mercoledì prossimo, alle 10.30 nell’edificio 62 della base navale, avverrà il passaggio di consegne che vedrà l’uscita del contrammiragio Giuseppe Scorsone – dal settembre 2021 alla guida della struttura – e l’ingresso del contrammiraglio Enrico Olivo, in arrivo da Maricomlog Napoli. Un avvicendamento che arriva in un momento piuttosto travagliato per la base navale, con i sindacati che da alcune settimane sono tornate alla carica con il ministero per chiedere certezze sul futuro. Dopo Cgil e Uil, che nei giorni scorsi hanno chiesto un incontro al ministro Guido Crosetto, è la volta della Cisl spezzina. "Nell’anno appena trascorso e nel corso del 2025 sono previsti un gran numero di pensionamenti: oggi sono circa un migliaio i lavoratori civili della base, ma ne andranno via complessivamente 400-500 entro 2025, a fronte di poche unità in entrata – è l’allarme lanciato dal segretario generale Antonio Carro, dal segretario Fp Cisl Franco Volpi e da Carlo Pietrelli, coordinatore Cisl Fp –. Vogliamo riattivare con forza il confronto di questo territorio da sempre condizionato dalla presenza della Marina, in termini positivi, inevitabilmente con il ministero della Difesa, con il supporto del sindaco, del presidente della Regione, e dei parlamentari". I tre sottolineano come "al fine di mettere a terra tutti gli elementi per un piano emergenziale per un concreto e definitivo rilancio della base navale, come più volte promesso e mai messo in pratica se non in maniera parziale. Vorremmo inoltre capire le caratteristiche del piano industriale di sviluppo della base, anche in relazione alla dichiarazione del giugno scorso del ministro Crosetto, e quale saranno appunto gli investimenti in termine di strutture e personale".

"Dall’ultimo incontro avvenuto lo scorso anno con il Capo di Stato maggiore Credendino abbiamo avuto conferma che a livello nazionale sono 5000 le unità civili mancanti, delle quali un migliaio da destinare all’indotto della difesa spezzina, necessarie ad espletare le funzioni quotidiane mancanti. Ribadiamo la nostra non contrarietà a sinergie con il privato, ma a condizione che il controllo e la programmazione rimanga pubblico e che si escluda la logica del ricorso all’appalto e subappalto al massimo ribasso" dicono Carro, Volpi e Pietrelli.

Matteo Marcello