
La platea del convegno sull’amianto all’NH Hotel, in alto l’oncologo Francesco Vaira
La Spezia, 11 maggio 2023 – Conoscere per agire sui fronti-chiave: quello sanitario e quello legale, tra diagnosi tempestive e rispetto dei diritti a ristoro della malattia e, ancor prima, connessi alle pregressa esposizione che potrebbe innescarla. Così il filo conduttore del "Convegno amianto" promosso ieri all’Nh Hotel dall’Afea, l’Associazione delle famiglie degli esposti alle fibre killer che conta 400 iscritti in Italia di cui 204 alla Spezia. Il battagliero presidente Pietro Serarcangeli questa volta ha giocato la carta del garbo istituzionale, senza palesare l’amarezza per alcune assenze eccellenti, per lo più giustificate. A rincuolarlo il pienone in sala e lo spessore delle relazioni: squisitamente mediche, medico-legali e legali in senso stretto. Dati nazionali si sono saldati ai focus locali.
"In Italia i morti sono, ogni anno, 4.400 di cui 3.860 uomini e 550 donne. I numeri, però, sono inferiori a quelli reali in quanto, moltissimi casi non vengono denunciati. Ciò anche se, vige l’obbligo da parte del Sistema sanitario nazionale di segnalare alla Procura, i casi di patologie causate dall’amianto che conducono al decesso, in particolare il mesotelioma pleurico" ha detto Serarcangeli. Dati ufficiali sui decessi spezzini non esistono. Ma i lutti fra i soci dell’Afea, dalla sua costituzione nel 2011, sono stati 90. Solo una parte dell’insieme. Dati certi invece quelli sui mesoteliomi accertati dal 2011 al 7 aprile 2022: 274 il totale del dato articolato in patologie "certe" (224), "probabili" (16) e "possibili" 34, secondo la mappa divulgata da Asl 5 e rilanciata durante i lavori dal pneumologo Giancarlo Parentini, annunciando per la fine del decennio il picco.
L’oncologo Francesco Vaira ha rilanciato il bisogno: le diagnosi precoci permettono di fronteggiare le varie malattie asbesto-correlate con risultati migliori rispetto a quelli degli anni scorsi, fino alla guarigione.