REDAZIONE LA SPEZIA

Asl 5, su 35 medici dell’emergenza Ne mancano all’appello diciassette

Le sostituzioni con il personale a gettone. In ginecologia appaltate ore per coprire dai 6 agli 8 turni al mese. Rianimazione, nel 2022 sono stati banditi due concorsi per quattro posti: arrivata una sola domanda

Nei reparti di emergenza della Liguria mancano 109 sanitari su 280. Nell’Asl 5 la situazione è ttra le più pesanti. Mancano all’appello la metà dei medici: diciassette su trentacinque. Al pronto soccorso del Sant’Andrea su 12 posti ci sono soltanto tre dirigenti medici. Al San Bartolomeo cinque titolari su undici previsti in organico con una ottantina di accessi giornalieri. Sempre a Sarzana l’azienda ha deciso di togliere dal pronto soccorso il secondo medico dalle 15 alle 23, in un arco di tempo dove il carico di lavoro è sempre elevato. Presente 1 medico, esattamente come a Levanto dove si registra una manciata di ingressi. E in caso di una doppia emergenza da gestire contemporaneamente, cosa accadrebbe? Insomma una situazione preoccupante alla quale Asl 5 ha pensato di ovviare utilizzando medici dell’emergenza provenienti da Genova che fanno turni notturni di 12 ore durante il proprio giorno di riposo e pagandoli a gettone. Per capire la portata del problema basta sapere che la Regione Liguria ha sborsato in un anno e mezzo 4 milioni di euro per pagare i medici che arrivano da fuori sede. Così Asl 5 da febbraio a ottobre ha sborsato circa 100mila euro. La situazione non migliora nei reparti dove il personale è sottodimensionato e si fa fatica ad organizzare i turni di lavoro, soprattutto i notturni. Al San Bartolomeo un solo medico divisionale per notte. Al Sant’Andrea nel reparto di ginecologia e ostetricia, già in carenza di organico, sono stati costretti ad appaltare dai 6 agli otto turni al mese affidando il compito a 2 o 3 medici esterni. Una situazione che diventa ancora più pesante quando chi, pur disponendo di un contratto stabile, preferisce fare i bagagli. É successo in ginecologia con l’uscita di due dottoresse. La situazione non migliora quando si passa al reparto di Malattie infettive che, in questi tre anni di pandemia, ha avuto un ruolo essenziale così come la Rianimazione. Ebbene il personale del reparto Infettivi pur dividendosi tra ambulatori e consulenze per tutto l’ospedale ha al suo interno soltanto due specialisti.

Ma si fatica anche ad assumere. Un po’ per la carenza di medici – male comune – dovuta in buona parte alla pessima programmazione negli accessi all’università e in parte per la vetustà del nosocomio spezzino, poco appetito. Un esempio su tutti. Nell’estate dello scorso anno l’Asl 5 aveva bandito un concorso per quattro anestesisti rianimatori. Nessuno si è presentato. In autunno nuovo bando: una sola domanda. Mentre in Liguria si fa fatica a coprire i turni del pronto soccorso e dell’emergenza in genere e si ricorre ai gettoni di presenza, la Toscana si accinge ad utilizzare i medici del 118 aumentando gli incentivi.

Anna. M. Zebra