Aspettando il Felettino. I medici ospedalieri lanciano un appello ai candidati regionali

"L’ospedale Sant’Andrea sta implodendo tra vecchie e nuove emergenze". La responsabile sindacale Ardini chiede certezze per i pazienti e il personale .

Aspettando il Felettino. I medici ospedalieri lanciano un appello ai candidati regionali

"L’ospedale Sant’Andrea sta implodendo tra vecchie e nuove emergenze". La responsabile sindacale Ardini chiede certezze per i pazienti e il personale .

D’accordo: all’orizzonte c’è il nuovo ospedale che dovrà sostituire, prima o poi, il vecchio Sant’Andrea, ma in attesa del Felettino-bis cosa si pensa di fare per restituire efficienza ad una struttura che sta ormai implodendo, minata da emergenze vecchie e nuove? E come tutelare i livelli di competenza del personale, anche quello appena assunto, che sempre più spesso sceglie di "fuggire" in cerca di approdi professionali più gratificanti rispetto all’offerta dell’Asl spezzina? Sono questi alcuni dei nodi rispetto ai quali i medici ospedalieri di Anaao Assomed, Aaroi e Cisl medici chiedono ai candidati alle regionali un impegno chiaro e soprattutto un confronto diretto con la categoria, costretta a misurarsi con una realtà - logistica, strutturale e professionale - sempre più difficile. Non solo.

Le sigle rappresentative di tutta o quasi la realtà professionale dell’ospedale e, in generale, dell’ Asl 5, auspicano "che la futura dirigenza regionale sia disponibile ad un reale confronto, fino ad ora mancato, sia per venire a conoscenza, dalla voce degli operatori sul campo, delle problematiche reali più urgenti, sia, auspicabilmente, per condividere le soluzioni più adatte". "Come sindacati medici – aggiunge la nota diffusa dalle tre sigle – ci auguriamo che alle prossime elezioni regionali ‘vinca il migliore’ poiché abbiamo davvero bisogno di persone con notevoli capacità, buona volontà e buona fede per risanare la sanità spezzina che presenta seri problemi e annose carenze sia dal punto di vista dei ‘contenuti sanitari’ per carenza di personale e conseguente difficoltà ad erogare tutti i servizi richiesti, sia per le evidenti gravissime carenze delle strutture murarie". Non bastano insomma le promesse dispensate in queste settimane dai candidati impegnati nell’agone elettorale, servono verifiche periodiche "in corso d’opera" che permettano ai camici bianchi una effettiva verifica del rispetto degli impegni assunti.

"Occorre innanzitutto un potenziamento delle strutture - chiarisce Michela Ardini, responsabile provinciale dei medici ospedalieri Anaao - E’ ovvio che questo avverrà con l’ospedale nuovo, ma siccome ora funziona ancora il vecchio, è necessario mettere mano ad una seria programmazione di breve e medio termine, anche perché la struttura sta ormai implodendo. Cosa si intende fare: trasferire tutto a Sarzana e mettere in piedi un micro-monoblocco? Mancano del tutto interventi di manutenzione straordinaria ma anche quelli ordinari indispensabili per rendere più sicura la struttura, oltre che più accogliente". E poi c’è il nodo del personale e delle assunzioni.

"Va detto che la dirigenza locale - osserva Ardini - ha fatto molti concorsi, ma se non si trova il modo di dare alle strutture attuali un minimo di appeal e attrattività, è chiaro che i nuovi assunti o non vengono o scappano appena possibile. Senza contare i bandi che vanno deserti. So di neoassunti che abitano alla Spezia che hanno preferito andarsene altrove. Anche un egiziano assunto qui è disposto a lavorare a Bolzano, anche perché dal suo punto di vista cambia ben poco in fatto di distanza da casa. Strutture a parte, si tratta anche di valorizzare le competenze e magari non utilizzare chirurghi professionalmente preparati come tappabuchi al pronto soccorso. Se non ci sono grandi risorse da spendere almeno si valorizzi la professionalità e il lavoro. Come sindacato notiamo che spesso, a fronte della volontà di risolvere il problema oggi, si evita di allargare lo sguardo oltre la realtà contingente. L’esempio viene dal pronto soccorso, con la stessa spesa si può e si deve garantire una migliore qualità del lavoro, solo così il personale resta e i bandi non vanno deserti. Su questi temi chiediamo un confronto serio con i candidati. Nel passato lo abbiamo fatto in più occasioni ma da Alisa e dal Comune non è arrivata alcuna risposta".

Franco Antola