
Una festa in discoteca (foto di repertorio)
La Spezia, 27 gennaio 2017 - Ah, le passioni per la musica, per il ballo, per Facebook... Si sono rivelate un boomerang per il dipendente di un call center della Spezia: licenziato in tronco, a 51 anni, perché, durante il periodo di malattia, per quattro sere ha indossato i panni del vocalist nella discoteca Divina, postando quindi sui social network le foto delle sue applaudite performance. Non un doppio lavoro per sbarcare il lunario. Ma uscite di casa, secondo l’azienda, del tutto incompatibili con la malattia diagnosticata per la quale era scattata la licenza di stare al riposo tra le mure domestiche: una flebite alla gamba sinistra.
Il cinquantenne non ci sta, contesta il provvedimento disciplinare di cui è stato oggetto e si è rivolto al giudice del lavoro per l’annullamento del licenziamento.
"Con la flebite è consigliato muoversi; semmai non occorre stare seduti, come capita proprio alla postazione del call center... quindi sono vittima di una sanzione ingiusta, considerato anche che, oltre a traguardare l’obiettivo della ripresa più rapida indotta dall’articolazione della gamba, sono stato in discoteca fuori delle fasce orarie in cui c’è l’obbligo di stare a casa".
La tesi del vocalist rimasto senza lavoro è stata affidata all’avvocato Daniele Bordigoni, che ha elaborato il ricorso depositato in cancelleria destinato ad essere discusso il 21 febbraio davanti al giudice Giampiero Panico.
La circostanza delle foto postate su Facebook per informare gli amici dell’attività serale, è usata nel ricorso come dimostrazione della buona fede del dipendente del call center: non era certo consapevole di commettere un’azione illegale e sanzionabile. Tanto più, insiste la difesa, che il tempo dedicato all’animazione delle serate in discoteca non è stato oggetto di compenso. Questione di passione, appunto. E, a motivo del talento riconosciuto a tenere alta la ‘temperatura’ della pista da ballo, magari anche di voglia di mettersi in evidenza: il nome del dipendente del call center compare sui manifesti pubblicitari della discoteca. Anche questi fanno parte delle prove a cui ha fatto riferimento l’azienda per il provvedimento di licenziamento per giusta causa.