MARCO MAGI
Cronaca

Assoluti promossi. Mei non ha dubbi: "La Spezia merita eventi come questi"

Il presidente della Fidal traccia un bilancio dei campionati "Una grande festa, ma non deve rimanere un episodio isolato".

Assoluti promossi. Mei non ha dubbi: "La Spezia merita  eventi come questi"

Assoluti promossi. Mei non ha dubbi: "La Spezia merita eventi come questi"

Il sole è da poco tramontato sui Campionati assoluti italiani di atletica leggera. La sensazione è quella di aver ‘assorbito’ qualcosa di eccezionale, ad un passo da casa. Le riflessioni di Stefano Mei, spezzino e presidente nazionale della Fidal.

Stiliamo intanto un primo bilancio?

"Partiamo dalla televisione, che ormai è il metro di giudizio del sentiment: mi hanno descritto tutti uno spettacolo fantastico. Si è percepito un notevole entusiasmo, una bella festa nelle tribune e nel parterre. Tanti ragazzini che attendevano i loro beniamini, a stretto contatto, una scelta come a Roma per gli Europei. Dal punto di vista dei risultati non potevamo aspettarci record eclatanti, ma sicuramente in tanti hanno spinto e testato, migliorando spesso il proprio personale. Non si può pretendere a un mese dalle Olimpiadi che siano al picco della forma, l’avevamo messo in preventivo, comunque grandi risultati per Melluzzo e Fabbri, così come nel mezzofondo, pur non essendo poi così rapidi, e poi Sottile nell’alto".

Risponde a chi ha chiesto se questi Campionati si sarebbero potuti svolgere in un altro momento?

"La World Athletics ha fornito delle finestre e su quelle dovevamo ragionare. Gli Europei sono stati un successo e da lì sono arrivati in tantissimi, non si può negare. Chi, invece, pensava una data a settembre, non ha valutato che in quella fase vi sono i campionati di società".

I complimenti che le hanno fatto più piacere?

"Quelli dei ragazzi con cui ho un rapporto speciale, come Fabbri: mi hanno confidato che location e strutture sono talmente belle che vorrebbero sempre alla Spezia questa kermesse nazionale". Brutte sensazioni che ha provato?

"All’infortunio della Vallortigara, una nostra risorsa, una medaglia di bronzo mondiale. Non è una ragazzina, però ho visto la sua determinazione, quindi ha già previsto l’operazione per sistemare il tallone d’Achille in questi giorni. Delusioni personali, comunque, nessuna".

Un ragazzo e una ragazza di prospettiva che l’hanno impressionata?

"Francesco Pernici ha dimostrato di essere tra i migliori (secondo negli 800, battuto di 5 centesimi in volata da Barontini, ndr). È un esempio di atleta tenace, con la testa. Poi, Elisa Valensin, diciassettenne sul podio dei 200. Va come le più forti, è giudiziosa ed educata. Però bisogna affrontare step by step, non precorriamo i tempi e facciamola elevare senza pressione. Questa ricerca dell’enfant prodige è sempre pericolosa, l’ho vissuto sulla mia pelle. Avere le attenzioni dei media e non essere ancora completamente strutturato, ti può travolgere. Insomma, per ora, non chiediamole la Luna".

Lattarulo e Irbetti come sono andati?

"Gli spezzini hanno espresso quanto potevano. Già è un grande traguardo partecipare agli Assoluti, soprattutto in un periodo in cui l’atletica italiana è così forte. Due ragazzi che stanno crescendo bene e hanno dato il massimo. Per Lattarulo è già la seconda volta, per Irbetti non è stata la gara della vita, ma il contesto era complicato per una sedicenne. Avere però già due nomi nella competizione, per l’Atletica Spezia Duferco, una realtà spezzina ‘fatta in casa’, è motivo di grande soddisfazione".

Cosa ha funzionato e cosa va migliorato nell’organizzazione?

"Non avevo dubbi che sarebbe andato tutto bene. Lo scotto dell’inesperienza, per un evento di questa grandezza, si può pagare soprattutto in avvio. So, oltretutto, quanto pretenda la federazione che ho l’onore di presiedere. Oltre 40 gare, difficile gestirle al meglio, ma tutti si sono messi a completa disposizione con grande generosità e ogni qual volta è sorto un problema, si è sempre risolto in brevissimo tempo. L’impatto era importante, ma Spezia ha dimostrato di poter meritare manifestazioni di questo livello. La prossima volta sarà più semplice per tutti entrare nel contesto, senza indugi".

Prospettive future del Montagna?

"Bisogna far sì, fin da subito, che questo non resti un episodio isolato, ma che esista un’idea di progresso. Non necessariamente i Campionati assoluti, però la Fidal mette in campo una cinquantina di manifestazioni istituzionali. Abito da tanti anni lontano da qui, ma sono spezzino fino al midollo, e conosco le abitudini degli spezzini. Nessuno è andato via scontento da questa ‘due giorni’ di sport e questo è davvero bello. Di sicuro, location e campi sono inarrivabili in bellezza e con pochi ritocchi si potrebbe rendere tutto ancor più speciale. Magari chissà, un domani diventerà di proprietà del Comune e allora...".

Magari. A proposito, il rapporto con la Marina militare?

"Personalmente ho iniziato proprio lì la mia carriera nell’atletica nel maggio del 1976 e la Marina c’era. Ci sarà sempre in qualche modo. È chiaro che se la struttura fosse del Comune sarebbe meglio, però la Marina ha collaborato alla crescita di questo parco ed è parte integrante della città. I vertici militari hanno capito il cambiamento del clima, non ci sono più 20mila persone in divisa, e anche loro si mettono a disposizione".

Si potrebbe aumentare la capienza?

"Se n’era parlato col sindaco e avremmo potuto farlo. Probabilmente, oltre ai 1100 biglietti venduti, altri 1000 spettatori avrebbero voluto partecipare, però in quel caso c’era da valutare tutto il sistema della sicurezza. Ora abbiamo testato e conosciamo appeal e opportunità".

Cosa manca in primis al Montagna?

"Per risultare più attrattivo, con un investimento minimo si potrebbe rendere regolare la pista utilizzata per il riscaldamento, che adesso è di 330 metri. L’impianto è straordinario con quelle torri luci che fanno giorno a qualsiasi ora. Consideriamo poi le tribunette, che sono state concepite a gradoni per le sfilate militari e che potrebbero avere un miglior sviluppo per quanto riguarda i posti, ma lì ci sono dei vincoli da parte della Sovrintendenza, dunque forse si potrebbe intervenire con installazioni in altri punti del parco".