REDAZIONE LA SPEZIA

Assunzioni, segnali di debolezza. Cresce il numero dei contratti: "Ma solo l’11% ha il posto fisso"

In lieve calo apprendistato e stagionali, aumenta la tipologia a intermittenza e a somministrazione. Carro: "Dobbiamo fare di più, turismo e commercio il nervo sensibile. Rafforzare rinnovi e integrativi".

Cameriere di sala

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La fotografia dell’occupazione alla Spezia viene tratteggiata dai dati diffusi dall’Inps e sono a ombre e luci: bene per quanto riguarda i numeri, meno per la qualità. Se, rispetto al 2023, cresce il numero di chi ha trovato lavoro – 26.542 da gennaio a settembre a fronte di 25.827 dello stesso periodo dello scorso anno –, ammonta a poco più dell’11% – 3.068 – il numero delle assunzioni a tempo indeterminato, con una schiacciante maggioranza di contratti a termine (10.631, 40%) e di altre soluzioni più precarie: apprendistato per 1.152 lavoratori, contratto stagionale per 5.292, in somministrazione per 2.177 e intermittente per 4.222.

Sono i tempi determinati e i contratti in somministrazione a crescere maggiormente rispetto al 2023, quando le firme erano state rispettivamente 10.263 e 1.762. Ammontavano a 3.043 le assunzioni a tempo indeterminato, 1.255 quelle in apprendistato, 5.338 le stagionali, 4.166 intermittenti. Alla Spezia, le cessazioni di lavoro per via dimissioni sono state 6.022, in lieve flessione rispetto alle 6.534 del 2023, quando sono state poco più della metà di lavoratori con contratti a tempo indeterminato (3.106), mentre sono stati 1.390 i dipendenti con contratto a termine, 507 gli apprendisti, 454 gli stagionali, 207 quelli in somministrazione e 358 i titolari di contratto intermittente. Nell’anno precedente, le cifre sono state rispettivamente 3.285, 1.464, 550, 499, 206, 350.

"Solo l’11% delle nuove assunzioni da gennaio a settembre 2024 è a tempo indeterminato: se i numeri incoraggiano a livello quantitativo, si può far meglio sulla qualità del lavoro, con contratti a tempo indeterminato, migliori retribuzioni e maggiore attrattività delle aziende, sia per i giovani che per i meno giovani che hanno difficoltà ad esser ricollocati". Esordisce così il segretario della Cisl spezzina Antonio Carro, a cui abbiamo domandato quali siano i possibili margini di miglioramento della nostra economia.

"Sono indubbiamente confortanti gli ultimi dati della difesa, della cantieristica di lusso e del porto, che si è ripreso dopo una fase complicata e ancora, guardando al futuro, le opportunità che garantiranno le aree Enel, dove pensiamo ci debbano essere investimenti di qualità con alta tecnologia green. Diversamente, devono migliorare turismo e commercio, smarcandosi dalla stagionalità: ora tendono a non retribuire abbastanza i lavoratori, dobbiamo puntare al rinnovo del contratto collettivo nazionale e ad una contrattazione integrativa adeguata".

Il turismo causa conseguenze anche su altri settori. "Oltre a veder emigrare verso il Nord e l’estero le alte professionalità, c’è il nuovo problema della mancanza di abitazioni: chi viene a lavorare alla Spezia, spesso non riesce a trovare affitti a un prezzo compatibile con gli stipendi. Anche questa criticità non va messa in secondo piano".

Chiara Tenca