Autovelox non certificato. Colpo di spugna alle multe

Il rilievo formale sul mancato deposito in atti di causa della dichiarazione di conformità dell’apparecchio ha l’effetto di travolgere le sanzioni

Autovelox (foto di archivio)

Autovelox (foto di archivio)

Brugnato (La Spezia), 10 gennaio 2021 -  Colpo di spugna al verbale per la violazione del limite di velocità di 50 chilometri orari accertata dall’autovelox (della discordia) di Brugnato a fronte di di un vizio formale, quello del mancato riferimento negli atti di causa alla dichiarazione di conformità dell’apparecchio elettronico.

La sentenza è dell’ultimo giorno dello scorso anno ed è destinata a fare scuola là dove altri verbali in questione fossero sprovvisti del dato documentale. Il provvedimento è del giudice di pace Stefano Galeotti in accoglimento del ricorso dell’avvocato Roberto Quber, uno dei tanti automobilisti pizzicati all’autovelox sulla strada provinciale che collega Borghetto Vara a Brugnato, in prossimità dell’uscita del primo paese. Spiega il magistrato onorario nella motivazione della sentenza: "Le apparecchiature di rilevazione devono essere conformi ad un modello depositato presso il Ministero dell’Industria e dei Trasporti e deve sussistere una dichiarazione rilasciata dalla fabbrica di produzione dell’autovelox che attesta tale conformità. Trattasi di elemento relativo alla legittimità dell’accertamento in quanto correlato all’apparecchio di rilevamento e quindi aspetto che può essere autonomamente oggetto di valutazione da parte del giudicante senza necessità che tale motivo di doglianza debba essere sollevato dal ricorrente". Ed era questo il caso, là dove le eccezioni sollevate dall’avvocato Quber erano tre: mancata indicazione della classificazione della strada su cui era stata elevata la sanzione ed impossibilità di installazione sulla stessa del dispositivo in quanto priva di ’banchine’; mancata indicazione del decreto prefettizio relativo all’installazione dell’autovelox; mancanza di visibilità dell’autovelox, privo di segnalazione, oltre al fatto che lo stesso fosse posizionato in discesa all’uscita del centro abitato. Rilievi questi nemmeno presi in considerazione dal giudice Galeotti per l’effetto colpo di spugna indotto dal deficit formale in atti. "Il Comune di Borghetto Vara non ha deposito alcun certificato di conformità, elemento essenziale per la verifica della legittimità dell’accertamento" rileva il giudice di pace silurando la multa, con compensazione delle spese di lite tra le parti.  

Del vecchio limite di velocità si era occupata nel maggio scorso la giustizia amministrativa. "Illogica, infondata, carente e contraddittoria" non aveva usato mezzi termini il Tar ligure per cassare l’ordinanza con cui la Provincia nel giugno dello scorso anno aveva alzato a 70 chilometri orari il limite di velocità nel tratto di strada della sp566 presidiato dal famigerato autovelox piazzato dal Comune di Borghetto Vara. I giudici a vevano accolto il ricorso del Comune guidato da Claudio Delvigo che contestava l’innalzamento del limite di velocità indotto dal pressing politico amministrativo maturato a seguito delle nulte a valanga per lo sforamento dell’iniziale limite dei 50 chilometri orari.  

Corrado Ricci