Era stato tra i protagonisti della ‘crociata’ contro l’autovelox piazzato dal Comune di Borghetto Vara lungo la provinciale che conduce a Brugnato, tanto da impugnare davanti al giudice di Pace una delle multe prese per eccesso di velocità, e presentare un esposto in Prefettura per sostenere che il dispositivo per lungo tempo era stato allacciato abusivamente alla rete elettrica, convinto che alla luce di quell’irregolarità tutte le sanzioni per eccesso di velocità fossero da considerarsi nulle. A distanza di tre anni da quell’affondo, tuttavia, Claudio Galante non ha ottenuto l’effetto sperato: l’ex sindaco di Brugnato è stato condannato dal giudice Laura Campi a pagare la multa, seppur in misura ridotta. Galante aveva chiesto l’annullamento della sanzione comminata dal comando municipale borghettino per la violazione dell’articolo 142 comma 8 del Codice della strada. Il giudice, se da una parte ha certificato che "dal verbale non è emerso alcun vizio che ne possa inficiare la validità, anche in riferimento al limite di velocità imposto", ha sottolineato al contempo che "l’eccesso di velocità rilevato è minimo e, pertanto, si ritiene equo derubricare al comma 7 dell’articolo 142 del codice della strada, con le conseguenze previste anche relativamente alla sanzione amministrativa pecuniaria, che sarà applicata al medesimo comma". In soldoni, uno sconto sulla multa, che non potrà essere maggiore di 173 euro. Da qui, il rigetto del ricorso e la richiesta al Comune di Borghetto di applicare quanto deciso dal tribunale. Una vicenda particolare, quella del velox capace non solo di battere i record di ‘prestazione’ (20mila multe in pochi mesi) ma anche di far litigare le istituzioni, con Provincia e Comune che battagliarono al Tar. Oggi, quell’autovelox è inattivo.
mat.mar.