L’accusa che gli viene mossa è di quelle da far tremare i polsi: violenza sessuale nei confronti di una ragazza all’epoca dei fatti minorenne. E’ stato rinviato a giudizio un allenatore di nuoto che a più riprese avrebbe palpeggiato una allieva, minorenne, oltre a baciarla e tenere con lei un atteggiamento decisamente troppo intimo. Inizialmente con la scusa di praticare massaggi a uso sportivo ha più volte toccato la ragazzina nelle parti intime. Ma le attenzioni sono poi proseguite nei viaggi affrontati insieme al gruppo delle atlete, approfittando dei momenti di solitudine, oppure cercando di creare le situazioni ideali. Un atteggiamento psicologicamente troppo pesante per la giovane che inizialmente lo ha tenuto nascosto per poi sfogarsi. Secondo il racconto fornito dalla giovane ai genitori e poi agli inquirenti, si sarebbe ripetuto in varie occasioni. In particolare in occasione delle gare disputate in trasferta. L’allenatore è stato rinviato a giudizio dal pubblico ministero Federica Mariucci e dovrà comparire davanti al collegio presieduto da Marta Perazzo a novembre. Gli episodi sarebbero avvenuti a distanza di tempo nei viaggi affrontati dalle atlete ma anche negli allenamenti in una piscina della provincia spezzina. L’uomo era stato denunciato e indagato del reato di violenza sessuale perchè con più cindotte esecutive del medesimo disegno criminosi con violenza e abuso di autorità costringeva la minore a subire atti sessuali. Il fatto è aggravato perchè commesso nei confronti di persona che non ha compiuto i 18 anni di età e perchè commesso con abuso di autorità. L’indagato si è affidato alla difesa dei legali Riccardo Balatri e Matteo D’Auria.
Massimo Merluzzi