MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

I balneari dopo lo stop alla proroga: "Investiremo lo stretto necessario"

Si attende la sentenza della Corte Europea. "Ma chi ottiene molto dalla spiaggia deve pagare di più"

Ogni anno le spiagge hanno bisogno di una buona dose di manutenzione per accogliere al meglio i turisti (foto di repertorio)

La Spezia, 12 marzo 2023 - Non c’è tregua sotto il sole ma soprattutto in riva al mare. A fasi alterne proprio come le onde torna in scena l’incubo delle concessioni balneari che dal 2009 ancora non ha trovato una stabilità, procedendo a colpi di proroghe, sentenze e ricorsi. Il nuovo colpo a sorpresa è arrivato dal Consiglio di Stato che ha ribadito la propria posizione contraria alla proroga in automatico delle concessioni balneari marittime. In pratica è stata dichiarata illegittima la data del 2024 decisa dal Governo con il decreto "Milleproroghe".

Il Consiglio di Stato è intervenuto sul ricorso presentato dal Comune di Manduria che aveva prorogato fino al 2033 tutte le concessioni demaniali. In un quadro legislativo non chiaro dunque il ruolo svolto dai Comuni e Regioni può cambiare il corso di progetti, investimenti e programmazione. "Non c’è dubbio – conferma Davide Marselli titolare del bagno San Marco di Fiumaretta – che in assenza di un percorso definito si vengano a creare problemi. Per spiegare questa situazione paradossale è giusto ricordare che soltanto 3 anni fa era stata fissata la proroga fino al 2033. Proprio per questo motivo ho messo in campo investimenti per centinia di migliaia di euro e così hanno fatto anche tanti altri colleghi. Adesso si torna indietro ? Di certo per questa stagione non spenderò più della normale manutenzione proprio perchè se dovesse essere confermata la data del 2024 con quale convenienza la farei ?". Però c’è una data che potrebbe nuovamente far saltare il banco. "Quello che conta – continua Davide Marselli – è la sentenza della Corte Europea fissata per il 20 aprile. Sarà quella che dovrà dire realmente come la nostra categoria si dovrà regolare". Ma voi realmente siete spaventati ? "Il vero rischio - conclude - è quello di creare confusione, non certo di perdere le spiagge. Ci sono famiglie che gestiscono gli stabilimenti da 100 anni, cosa possono perdere? Ci sarà una gara ma tra quanto e con quali termini ? Abbiamo investito tanto e oltre all’aspetto Demaniale c’è quello della proprietà che va considerato. Sono d’accordo nell’aumentare i canoni annuali, perchè è giusto che chi ottiene molto dalla spiaggia debba pagare più di altri. E aggiungo che si dovrebbe obbligare a investire ogni anno proprio per migliorare e favorire l’occupazione". E infatti dal litorale di Marinella fino ad Ameglia tantissimi gestori hanno "blindato" le spiagge. Acquistando tratti dalla Monte dei Paschi per costruire parcheggi di competenza agli stabilimenti.

«Questi e tanti altri – conferma Roberto Zolesi del bagno Elisa – sono gli investimenti che ci mettono in una posizione di tutto vantaggio anche rispetto alle gare. Intanto abbiamo delle proprietà che sono fondamentali per una spiaggia e vorrei vedere chi può subentrare nella gestione senza avere un parchegio per clienti e fornitori costretti a raggiungere lo stabilimento a piedi. Nella zona più o meno tutti abbiamo acquistato quindi chi parteciperà all’asta deve sapere che una cosa è la spiaggia un’altra sono le proprietà pri vate. A meno che non subentri poi una trattativa privata e allora questo è un altro discorso. Non sono spaventato perchè comunque credo nella logica. E tante aziende e famiglie che lavorano sul mare da mezzo secolo devono comunque avere una considerazione".