La Spezia, 19 gennaio 2018 - Quella di ieri sembrava una giornata come tante, alla scuola d’infanzia e primaria “Goffredo Mameli’’ di Marola. Ad accogliere chi apriva la porta d’ingresso c’erano le grida e le risate consuete dei bambini al primo piano, che giocavano scalmanati nelle aule come se nulla fosse. Alle pareti tanti piccoli disegni per distinguere l’attaccapanni di ciascuno dei bambini – circa 50 – dell’asilo. Un’unica nota stonata, però, a un occhio attento: una mezzaluna rossa di cartone incollata al muro, sopra un gancio per i cappotti, che a differenza dei giorni precedenti era vuoto.
Un’assenza a cui i compagni non devono aver dato peso. Le insegnanti, invece, ieri erano provate, sbigottite, i visi rigati dalle lacrime. Dissimulavano a fatica il dolore, per cercare di non turbare i bambini. Non riuscivano ancora a capacitarsi di quello che era successo: una tragedia che nel giro di poche ore si è portata via uno dei loro bambini, fino al giorno prima in mezzo ai compagni, nella stanza di entrata dell’asilo, intento a giocare in tutta tranquillità con delle figurine. Allegro, vivace, il bimbo viveva con i genitori a Cadimare, poco lontano dalla scuola, e all’apparenza non destava alcuna preoccupazione.
Nel primo pomeriggio di ieri, arrivato il risultato degli esami, «positivi alla meningite da meningococco», come riportava una nota della Regione, la preoccupazione presto si è diffusa. Molti sono tornati con la mente al febbraio di un anno fa, quando un ragazzo spezzino di venticinque anni, Gennaro, se n’era andato anche in quel caso per una meningite.
Ma l’Asl ieri non ha perso tempo: la profilassi antibiotica, nei confronti dei soggetti individuati come “contatti stretti’’ mel pomeriggio era già iniziata. Intorno alle 15 i direttori delle strutture complesse dell’Asl5 di Igiene e Sanità pubblica, Francesco Maddalo, e di Malattie infettive, Stefania Artioli, hanno incontrato i genitori dei compagni del bambino, alla scuola d’infanzia di Marola, per dare loro tutte le informazioni necessarie e placare eventuali allarmismi, in modo da evitare il classico effetto psicosi, come già avvenuto in passato. Ai bambini, alcuni dei quali molto piccoli, l’antibiotico è stato somministrato sotto forma di sciroppo.
La profilassi, verso le 18 di ieri, era già terminata per più di cento bambini venuti a stretto e prolungato contatto con il piccolo, ed è poi ulteriormente proseguita nei confronti di altri ancora alle 20 di ieri sera, grazie all’impegno dei tecnici dell’Asl. Nella profilassi – è bene precisarlo – sono state e verranno coinvolte soltanto persone che abbiano avuto un rapporto molto stretto ed esteso nel tempo con la vittima: esclusi quindi i soggetti che hanno intrattenuto un contatto breve con il bambino. Non sarà necessario, invece, nessun tipo di disinfezione delle aule dell’asilo.