MARCO MAGI
Cronaca

Barontini, testa o croce. Riscopre la musica dopo cinquant’anni e milioni di scatti

Il fotografo sarà a Liverpool per partecipare al Festival dei Beatles. Suonerà il basso con i Got Back Again, costola dei Mool Flanders.

Barontini, testa o croce. Riscopre la musica dopo cinquant’anni e milioni di scatti

Barontini, testa o croce. Riscopre la musica dopo cinquant’anni e milioni di scatti

Dal Madison Square Garden di New York al Cavern Club di Liverpool, una cinquantina d’anni dopo. Il noto fotografo livornese Claudio Barontini, ormai da oltre un quarantennio spezzino d’adozione, riprende a suonare. Eh sì, perché la vita artistica del settantenne professionista è cominciata proprio nella musica. Ha iniziato nel 1970, quando aveva 15 anni, fondando con altri tre amici il complessino The Ice Cold. "Avevamo già un pianista e un chitarrista – spiega Barontini –. Con una monetina, testa o croce, scegliemmo chi dovesse prendere gli strumenti mancanti, ovvero basso e batteria. A me toccò lo strumento a 4 corde. Fu una fortuna perché, dopo nemmeno tre anni di basso e contrabbasso, che nel frattempo mi ero messo a studiare al conservatorio, la formazione che accompagnava la cantante Milva mi contattò. Così, per circa otto anni, con oltre 500 concerti, perfino nel mitico Madison Square Garden nel novembre ‘77, ho girato il mondo. Ed è stata proprio l’esperienza musicale con Milva, che ha svegliato in me la voglia di scattare fotografie".

Dall’Olympia di Parigi al palazzetto di ghiaccio in Canada, e poi l’Unione Sovietica, tutta l’Europa, Sanremo, l’Italia, pure in decine di Feste dell’Unità (alla Spezia nel settembre 1979) e sagre. "Era una vita strana, ho dormito nei migliori hotel e in stamberghe di campagna, ci siamo esibiti in piccoli locali e negli stadi davanti a quarantamila persone". Quando ha smesso con Milva, l’impresario Elio Gigante gli prospettò vari gruppi, con brevi contratti. Oppure gli propose di andare a Milano, alla casa discografica Ricordi, per fare il turnista. "Ma rinvia oggi, rinuncia domani, ho smesso, anche perché non volevo finire nelle balere, e ho portato avanti la passione per le foto". Di quegli anni, i suoi primi reportage fotografici. Nel 1972, quando abitava a Livorno, ha suonato al Festival Pop di Bottagna (ora abita a Vezzano) e nel giugno del 1979 ha conosciuto in crociera la spezzina Claudia, diventata sua moglie nel 1982. "Dopo Milva, volevo qualche altra cosa importante, che è tardata a venire ma nel frattempo avevo iniziato a collaborare con la rivista l’Europeo e quindi sono diventato fotografo".

Ma come è nata l’idea di riprendere in mano il basso? "L’altra settimana ero a cena con alcuni amici musicisti e parlando di Inghilterra, Piero Ciantelli mi propone: ‘Noi andiamo a suonare ad agosto a Liverpool, vieni via con noi?’. E io, scherzosamente, rispondo: ‘Vengo a scattarvi le foto’. Ma lui serio: ‘No. Tu devi venire, sarai il nuovo bassista. Siamo al festival dei Beatles, International beat week’. Non me lo sono fatto dire due volte. Ho chiesto di vedere il repertorio, ho detto subito di sì e mi sono messo di nuovo a studiare. Per fortuna non ho incontrato particolari difficoltà, sono sempre stato un ‘metronomo’. Chiaramente musica ok, ma sopra a tutto c’è la fotografia, dunque farò un reportage". La cosa strana è che sono realmente 43 anni che non suona più, sebbene in casa abbia più strumenti oggi di allora: quattro bassi di cui il Fender Jazz bass, il Fender Precision bass, l’Hofner a violino (quello alla Paul Mc Cartney), poi chitarre, pianoforte, tastiere, clarinetto e altri. Il gruppo con cui si esibirà sono i Got Back Again, una ‘costola’ dei Mool Flanders (che ha pubblicato recentemente il disco ‘Skaramagas’) ed è composto da Ciantelli (batteria), Massimo Nota (voce), Alessandro De Fusco (chitarra) e, naturalmente, Claudio Barontini (basso). "Suoneremo nei famosi luoghi e pub vissuti dai fantastici Beatles, da Penny Lane al parco di Stramberry Fields fino a salire sul palco del mitico ‘Cavern Club’, il locale dove i Fab Four si sono esibiti ben 292 volte".