A un mese esatto dall’insediamento del Consiglio regionale la spezzina Carola Baruzzo – 44 anni, 3.581 preferenze raccolte nelle urne – fa il punto sulla sua esperienza amministrativa.
Baruzzo, quali sono le prime impressioni?
"Sul piano personale è stato senz’altro un grande cambiamento. Sul piano politico, la senzazione è di avere a che fare con un’opposizione capace di impostare un lavoro serio, e per contro con una maggioranza interessata soltanto a moltiplicare posti e poltrone".
Su quali temi intende concentrare la sua attività politica?
"Ovviamente vorrei continuare a coltivare un confronto aperto con i cittadini, raggiungendoli nei luoghi in cui c’è bisogno di rappresentanza. Per quanto riguarda i temi, le mie priorità sono e resteranno sociale, sviluppo economico, ma anche cultura e sanità".
Orlando ha annunciato nei giorni scorsi di voler lasciare il Parlamento per dedicarsi a tempo pieno alla Liguria: è stata una scelta condivisa con il gruppo?
"È una scelta che ci riempie di orgoglio e che ci stimola a migliorare, giorno per giorno. Ma è anche una scelta etica – si era assunto un impegno con i liguri e vuole portarlo a conclusione – e di adesione a un modello sobrio di gestione della cosa pubblica".
Liguria-gate. Indipendentemente dagli esiti del percorso giudiziario, che idea si è fatta della vicenda? Un sistema di potere malato, come qualcuno ha sentenziato, o una deriva inevitabile per chi gestisce la macchina del consenso?
"Parlare di quel modello come di un fatto assodato sarebbe un grave errore. L’inchiesta giudiziaria ci ha raccontato i retroscena di un sistema di gestione della cosa pubblica di tipo amicale, che premiava, garantendo corsie preferenziali, soltanto chi aveva rapporti di un certo tipo col potere. Un esecutivo per pochi, insomma. Mentre chi fa politica non dovrebbe mai perdere di vista che sta governando per tutti, e in particolar modo per chi non ce la fa, per chi non ha possibilità né conoscenze".
Passiamo ai grandi temi del territorio. Il cantiere del Felettino dovrebbe partire a breve. Proposte per ‘aiutare’ la Asl a gestire il maxi canone?
"È il grande tema. E su questo né il presidente Bucci né l’assessore Nicolò hanno fornito rassicurazioni. Esattamente come hanno scelto di non rispondere all’interrogazione che ho presentato e nella quale, alla luce del report Agenas, chiedevo se non fosse il caso di destinare risorse aggiuntive alla nostra azienda sanitaria, Cenerentola della Liguria".
Liste di attesa. Da dove partirebbe?
"Il nostro sistema sanitario ha bisogno di un’iniezione importante di personale e di incentivi da distribuire ai medici affinché privilegino la carriera in strutture pubbliche. Bucci e compagnia, invece, puntano tutto sul sostegno del privato: una soluzione miope".
Overtourism alle Cinque Terre. Favorevole o contraria a un sistema di contingentamento delle presenze?
"Più che di un contingentamento c’è bisogno di destagionalizzare e di indirizzare i flussi in modo virtuoso, distribuendoli tra la costa e le aree interne. Non solo. È arrivato il momento anche di iterrogarsi sulle evidenti fragilità del nostro modello di sviluppo".
Chiusura del ciclo dei rifiuti e biodigestore: come avrebbe gestito la faccenda?
"Sicuramente avrei dato ascolto alle indicazioni di Anac. Il piano per la gestione dei rifiuti è uno strumento complesso, che non può e non deve essere calato dall’alto: non si può prescindere dal confronto con i cittadini e le amministrazioni del territorio, che devono essere coinvolti nell’adozione di soluzioni condivise".
Cosa pensa della candidatura di Spezia a capitale della cultura per il 2027?
"Ovviamente sarei contenta se la città centrasse l’obiettivo. Ma anche in questo caso mi pare che l’amministrazione Peracchini abbia peccato sul fronte della partecipazione, non coinvolgendo adeguatamente le realtà associative ed economiche del territorio. Più in generale, penso che la Liguria debba riscoprire il valore della cultura, che in questi anni di governo del centrodestra è stata ridotta ad ancella del turismo e ad eventificio".
Roberta Della Maggesa