Battaglia sull’assistenza. Nessuno vuole pagare

Rette non onorate per l’inserimento di una famiglia in una casa protetta. Comune genovese condannato a versare 142mila euro al Sorriso Francescano. .

Battaglia sull’assistenza. Nessuno vuole pagare

L’avvocato Stefano Carrabba

Una famiglia da assistere nei bisogni primari, e un conto a cinque zeri che nessuno vuole pagare, tanto da far volare le carte bollate tra una fondazione religiosa e due Comuni. Ci ha pensato un giudice, alla fine, a decidere a chi presentare il conto della vertenza che per anni ha messo di fronte il Sorriso Francescano e le amministrazioni di della Spezia e di un Comune del Genovesato. Il tribunale civile ha deciso che sarà il Comune genovese a pagare 142.701 euro alla fondazione religiosa che per anni ha dato assistenza – attraverso una struttura spezzina – a una famiglia composta da una madre e dai suoi tre bambini. Una vicenda che ha inizio circa dieci anni fa, quando il Tribunale per i minorenni di Genova affida a un Comune della provincia di Genova (all’epoca dei fatti luogo di residenza della famiglia; ndr) la gestione dell’assistenza. La madre e i bambini vengono collocati nella struttura spezzina, sulla base di una convenzione stipulata tra il Comune genovese in qualità di capofila dell’Ats, e il Sorriso Francescano. Nel 2019, un altro provvedimento giudiziario dispone l’affidamento al Comune della Spezia: circostanza che porta il Comune genovese a non versare più le rette per l’assistenza.

È l’inizio di un lungo braccio di ferro tra le due amministrazioni, con il Sorriso Francescano che, pur assistendo il nucleo famigliare, non riceve più alcun rimborso, tanto che fino al termine dell’affidamento (avvenuto diversi anni fa) la fondazione religiosa accumula quasi centocinquantamila euro di rette non pagate. Da qui, la decisione della fondazione religiosa di bussare al tribunale di Genova per chiedere la condanna del Comune genovese al pagamento dell’intera fattura. L’amministrazione genovese non ha esitato a trascinare in giudizio il Comune della Spezia, sulla base del pronunciamento con cui la Corte d’Appello genovese nel 2019 aveva disposto l’affidamento al Comune della Spezia. Palazzo civico, tramite l’avvocatura guidata da Stefano Carrabba, ha fatto valere la propria tesi, secondo cui le spese per l’assistenza devono essere sostenute dall’ente presso cui la famiglia aveva la residenza prima di essere assistita dai servizi sociali. "Per i soggetti per i quali si renda necessario il ricovero stabile presso strutture residenziali, il Comune nel quale essi hanno la residenza prima del ricovero assume gli obblighi connessi all’eventuale integrazione economica" scrive il tribunale nella sentenza con cui condanna il Comune genovese a pagare i 142.701 euro alla fondazione religiosa, nonché le spese legali sostenute dal Sorriso francescano e dal Comune della Spezia.

Matteo Marcello