MARCO MAGI
Cronaca

Bertocchi all’Odeon Mediateca. Con ’Atanomia di un massacro’

Dopo i sold out delle prime due ‘fermate’, la rassegna ‘Horror Tour Again’ curata dal regista Fulvio Wetzl manda...

Il regista e attore Michelangelo Bertocchi durante ‘Atanomia di un massacro’

Il regista e attore Michelangelo Bertocchi durante ‘Atanomia di un massacro’

Dopo i sold out delle prime due ‘fermate’, la rassegna ‘Horror Tour Again’ curata dal regista Fulvio Wetzl manda in scena la terza (di quattro), ancora con un autore spezzino, Michelangelo Bertocchi che stasera, alle 21, al Cinema Odeon della Mediateca, presenta il suo ‘Atanomia di un massacro’. Il fil rouge che incardina tutto il film è la registrazione solo audio di un discorso fatto da un ragazzo disabile. "In essa, con voce sconnessa (da qui viene anche il titolo disgrafico ‘Atanomia’, ndr.) – spiega Wetzl – ipotizza un massacro eclatante che coinvolga tutta la scuola, studenti intenti a riempire il vuoto pneumatico delle ore scolastiche, a vagare per i corridoi senza volto, trascinando computer dismessi, a rubare libri in biblioteca non per leggerli ma per rubarli; docenti e dirigenti scolastici, più intenti a inanellare i propri riccioli incolti o a impartire lezioni dadaiste, inusuali ma inutili come il loro narcisismo. Mentre qualcuno, illuso che qualche sentimento possa ancora circolare, muore di amore non corrisposto, sentimento impossibile in quel contesto. Tanto vale cancellarlo quel contesto, dando corpo al delirio".

Uno sguardo devastante, ma bizzarramente divertito sullo scollamento tra generazioni ma anche dentro le generazioni. "Dove ritroviamo i cultori del gesto gratuito, da ‘I vinti’ di Antonioni e ‘Il nodo alla gola’ di Hitchcock fino agli studenti di una delle innumerevoli stragi scolastiche americane, da ‘Elephant’ a ‘Bowling for Columbine’". Un film che è quasi un documentario sulla dispersione scolastica che alberga nella mente sia degli studenti che soprattutto dei docenti. "Vissuto dal di dentro, vista la giovane età del regista-protagonista, girato negli ambienti e prodotto dalla scuola Rossellini, liceo a indirizzo cinematografico a Roma. Con lo stile scanzonato e ondivago che ha scelto, Bertocchi, simile in questo all’altro enfant prodige del cinema mondiale Xavier Dolan di ‘J’ai tué ma mére’, fatto di lunghe macchine a mano per i lunghi corridoi e cortili della scuola, improvvise accensioni di montaggio, divagazioni ad inseguire personaggi apparentemente fuori contesto in azioni apparentemente senza senso; con questa full immersion nel bianconero e nelle songs del free cinema inglese (‘Morgan matto da legare’), il regista conferma le sue doti, nel suo primo vero film d’autore. Il film è farina del suo sacco – conclude Wetzl – , e Michelangelo ha captato autonomamente e genuinamente l’aria sconcertante e devastante di questi tempi grami". Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare lo 0187 745630 o [email protected].

Marco Magi