
La data della festa era già stata fissata ma per uno strano scherzo del destino l’appuntamento con le nozze d’oro di servizio è arrivato insieme allo stop delle attività. Il lockdown ha impedito di celebrare degnamente i 50 anni di carriera della gelateria Biagi, uno dei simboli commerciali della città di Sarzana. Mezzo secolo di dolcezza trascorsi sotto i portici di via Brigata Partigiana Ugo Muccini, che all’epoca dell’apertura si chiamava ancora via Genova, ai quali devono comunque aggiungersi quelli degli esordi a Madonna dei Mari. Nel 1951 infatti è stato inaugurato dalla famiglia Biagi il bar nella frazione di Nave poi trasferito dal fondatore Pasquale e dalla moglie Nella in città. Era un punto di riferimento per i residenti e luogo di ritrovo per seguire le prime dirette alla televisione. Nel marzo del 1970 Pasquale e il suo storico carretto dei gelati hanno trovato casa davanti a piazza Martiri dove adesso a portare avanti la storia ci sono Paolo, il figlio Pierpaolo e la moglie Antonella oltre ai dipendenti. Una festa rimasta a metà quando tutto sembrava pronto.
"Avevo già fatto stampare la carta celebrativa – spiega Paolo Biagi – ma non ho fatto neppure in tempo a affiggere il numero 50 sulle vetrate della gelateria che è arrivato il lockdown. Ironia della sorte il traguardo non si è potuto festeggiare ed è un peccato, mi sarebbe piaciuto celebrare quel giorno di tanti anni fa perchè ancora lo ricordo benissimo".
La storia poi è proseguita e il nome della gelateria Biagi è diventato a dir poco di carattere nazionale. "Mi ha fatto enormemente piacere – continua – leggere sui social cittadini le tante testimonianza di affetto e parole di gratitudine quando si è saputo della riapertura. Siamo un locale storico ma avere la conferma della stima dei concittadini è sempre una bella sensazione e gratificazione". Che futuro prevede a causa dei protocolli obbligatori che riguardano le attività ? "Non voglio andare controcorrente :– conclude – ma i dispositivi sanitari nel nostro laboratorio li abbiamo sempre adottati, per una scelta ben precisa e per il rispetto del cliente. Non mi spaventa certamente questo aspetto. Sicuramente ci sarà meno movimento e forse torneremo alla Sarzana degli anni Settanta quando i clienti venivano dal centro oppure dalle frazioni e nelle passeggiate serali si fermavano per un gelato. Ci saranno meno turisti ma i sarzanesi riscopriranno Sarzana, le sue bellezze, negozi e i prodotti tipici".
Massimo Merluzzi