A poche centinaia di metri un altro cantiere sta procedendo spedito per rispettare i tempi di consegna di quello che, da qualche anno, è diventato uno dei progetti più contestati dalle associazioni di tutela ambientale oltre che di qualche amministrazione comunale, in particolare quelle di Santo Stefano Magra e Vezzano Ligure. L’impianto Biodigestore di trattamento dei rifiuti è in piena fase di costruzione a Saliceti, zona al confine tra la piana di Santo Stefano Magra e Vezzano Ligure, al fianco dell’impianto attivo da anni di Tmb che tratta i rifiuti indifferenziati per la produzione del combustibile derivato dai rifiuti (Cdr) rimuovendo i materiali incombustibili.
Un’area dove da mesi sono è in corso la demolizione delle abitazioni e di un ex ristorante, bonifica bellica e il trasferimento di centinaia di alberi di ulivo donati all’ospedale San Bartolomeo di Sarzana e all’istituto scolastico “Parentucelli Arzelà“ di Sarzana. Quella zona è stata pubblicamente individuata come sito del progetto a maggio 2018 dopo un iniziale interessamento sull’area di Boscalino, poi ritenuta non adeguata alle dimensioni dell’opera. L’impianto destinato al trattamento e recupero dei rifiuti organici per la produzione di compost e biometano è progettato da Re.Cos, società del gruppo Iren, il biodigestore ed ha ricevuto dal ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica un contributo di 40 milioni di euro legate al Pnrr sull’importo complessivo di 70 milioni di euro.
Il progetto sembrava dover accusare una frenata all’indomani dell’inchiesta che ha travolto Regione Liguria portando all’arresto del presidente Giovanni Toti e di Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di sistema portuale e al tempo amministratore delegato di Iren. Il cantiere sta procedendo spedito alla realizzazione dell’impianto che consentirà di produrre oltre 6 milioni di metri cubi anno di biometano sostenibile che sarà poi immesso nella normale rete di distribuzione gas e destinato all’autotrazione, e oltre 30 mila tonnellate di compost di qualità che verrà utilizzato in agricoltura e nella vivaistica come biofertilizzante. I lavori procedono ma i comitati che si oppongono al progetto No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Italia Nostra e Cittadinanzattiva non si sono mai arresi proseguendo nella loro battaglia contro la progettazione. Tra le azioni ancora in corso anche la richiesta di approfondimento sulla compatibilità ambientale dell’impianto di trattamento anaerobico di rifiuti organici urbani con produzione di biometano inviata dal difensore civico al Mase e all’Ispra.
Massimo Merluzzi