Genova, 19 marzo 2024 - “La delibera dell’Anac sul Biodigestore di Saliceti non riguarda minimamente Regione Liguria, che ha il solo compito di supportare la Provincia nei suoi atti e nel percorso intrapreso per la realizzazione dell’impianto. La parte autorizzativa che riguardava Regione Liguria è già stata pienamente validata dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la bontà e la correttezza del nostro operato. Sempre per quanto riguarda la delibera dell’Anac, non si ritiene che i rilievi formulati mettano in discussione l’iter seguito per la realizzazione dell’impianto”. Così l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Giacomo Giampedrone in risposta a una interrogazione presentata in Consiglio regionale dalla minoranza.
“Regione Liguria ha più volte ribadito come sia indispensabile realizzare impianti di biodigestione dei rifiuti organici per raggiungere gli obiettivi, fissati a livello europeo e nazionale, e chiudere il ciclo dei rifiuti – ha aggiunto Giampedrone – . L’obiettivo è di disporre di impianti che minimizzino i costi ambientali ed economici derivanti dal conferimento della parte organica, come ad esempio accade oggi per la provincia della Spezia, che conferisce a oltre 200 km di distanza”.
“Il percorso che ha portato all’autorizzazione del progetto dell’impianto di Saliceti si è svolto nel pieno e rigoroso rispetto delle norme comunitarie, nazionali e regionali in materia ambientale, di tutela della popolazione, di governo del territorio, di salvaguardia della tutela della biodiversità: la correttezza e la coerenza di tutto il procedimento è stata ulteriormente confermata, come detto, dalla sentenza del Consiglio di Stato del 31 gennaio 2023, che ha annullato la sentenza del Tar Liguria”, ha spiegato Giampedrone.
“Alla luce di questo – ha proseguito l'assessore all'Ambiente - è evidente come l’autorizzazione sia coerente con la pianificazione approvata dalla Provincia della Spezia nel 2018, che prevedeva la possibilità di realizzare l’impianto di recupero in una delle aree individuate come idonee nel precedente Piano provinciale dell’anno 2003, tra le quali era presente Saliceti. Senza contare poi il fatto che il progetto del biodigestore di Saliceti ha ricevuto un contributo di 40 milioni di euro a valere sul PNRR: un fatto che conferma ulteriormente la strategicità e la coerenza complessiva dell’intervento e che avrà un importante beneficio diretto in termini di tariffe pagate dai cittadini. Voglio infine ricordare - ha concluso Giampedrone - che nel 2014, prima del nostro insediamento la Commissione Bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti aveva definito ‘arcaico’ il sistema di gestione dei rifiuti urbani in Liguria: il nostro unico obiettivo, fin dal 2015, dopo anni di inerzia, è stato quello di dare una svolta concreta alla gestione dei rifiuti nella nostra Regione”.