
Bonus per l’abbattimento. Peste suina africana. Una ’taglia’ sui cinghiali
Ottanta euro per ogni esemplare femmina o subadulto abbattuto, la metà per i maschi adulti, trenta euro per ogni carcassa rinvenuta. Contro l’avanzata della Peste suina africana, la Regione prova a incentivare i cacciatori con un bonus per l’abbattimento degli ungulati. Da tre settimane, la malattia che colpisce suini e cinghiali (ma che non è trasmissibile all’uomo; ndr) è arrivata anche nello Spezzino: dopo il ritrovamento di una carcassa infetta a Varese Ligure, tre territori sono stati inseriti nella zona di restrizione di tipo II – con obblighi e prescrizioni più stringenti – e ben dodici sono stati compresi nella ’fascia cuscinetto’, ovvero di tipo I. Una situazione che ha destato non poco allarme, e che ha indotto, oltre a numerose prescrizioni, anche la necessità di avviare iniziative di depopolamento, battute dedicate all’abbattimento selettivo degli ungulati. Attività avviate già da tempo nel resto della Liguria – dove la Peste suina africana è radicata da tempo – ma che tuttavia non starebbero portando i frutti sperati. Da qui la decisione di Regione Liguria di approvare una serie di incentivi economici per sostenere l’abbattimento dei cinghiali, approvate pochi giorni fa dalla giunta. Le misure, saranno in vigore fino all’avvio della prossima stagione di caccia, prevedono 80 euro per l’abbattimento di un esemplare di femmina adulta e subadulta (esemplari rossi e striati) di cinghiale selvatico all’interno delle zone di restrizione I e II o entro i cinquanta chilometri dal loro confine. Il contributo si dimezza a 40 euro per un esemplare di maschio adulto, sempre all’interno della stessa area. Incentivo di 30 euro per l’abbattimento di un cinghiale selvatico sul territorio regionale ma a una distanza superiore ai cinquanta chilometri dai confini della zona di restrizione II. Infine, saranno riconosciuti 30 euro per il rinvenimento di una carcassa da parte dei gruppi operativi territoriali. La Regione ha messo sul piatto 200mila euro, nell’ambito degli oltre 3,3 milioni stanziati per il contrasto alla Peste suina africana. "Da febbraio 2024 si assiste ad una forte contrazione negli abbattimenti dei cinghiali in azioni di depopolamento sia in zona I he in Zona II – si legge nella delibera – dovuta ad una scarsa compliance del mondo venatorio a causa delle difficoltà nel condurre azioni di depopolamento nel periodo primaverile ed estivo".
Matteo Marcello