REDAZIONE LA SPEZIA

Braska ora è ’Rockstar 17’

È uscita ieri l’opera prima della cantautrice: sette tracce dal sapore intimo

La cantautrice Braska, nome d’arte di Giulia Cerasoli

La cantautrice Braska, nome d’arte di Giulia Cerasoli

Una macchina del tempo nella vita di una cantautrice ventiseienne, che ha ancora tanto da dire. È ‘Rockstar 17’, l’opera prima di Braska uscita ieri, sette tracce che attraversano il suo vissuto più intimo, che con generosità si svela all’ascoltatore facendolo entrare nel suo mondo introspettivo raccontando di sé e delle persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua vita. Come la nonna a cui la spezzina dedica il brano ‘Cinnamon Stars’, ritratto di una donna solare e sorridente che si è presa cura di lei e che Giulia ricerca ogni sera "tra le stelle", alimentando un legame che non si è mai spezzato.

E poi ancora ‘You see standing in the crowd’, pezzo scritto a 16 anni, nel periodo dell’adolescenza in cui Braska (nome d’arte di Giulia Cerasoli) si sente ‘diversa’, a causa della sua passione per la musica che la spinge a ricercare se stessa in una chitarra alimentata dalla propria voce. La valvola di sfogo in cui si rifugia per evadere da un ambiente circostante, che a volte non la comprende a pieno. È in mezzo alla folla Giulia, ma scollata grazie alla musica.

Con la canzone ‘Sophie’ la cantautrice abbraccia tematiche psicologiche, raccontando la storia di un ragazza irrisolta, che va alla ricerca di un appoggio, sperando di trovare la soluzione nel rapporto con gli altri, ma tutto questo non fa che alimentare un circolo vizioso che si riverserà in un vero e proprio disturbo mentale.

Nell’album è presente il featuring ‘Superwoman’ con la cantautrice canadese Tèa G, collaborazione che nasce oltreoceano e che unisce le due giovani donne attraverso un messaggio universale rivolto al mondo femminile: "non pretendete sempre la perfezione da voi stesse, ma accettate anche i vostri limiti".

Un disco dal sapore r&b scritto quasi interamente in inglese, ad accezione del brano ‘Messi’, che riporta Braska alle sue origini cantautorali. Grande attenzione è stata data alla parte strumentale, si tratta infatti di un album interamente suonato, che mette in luce le chitarre curate da Diego Colletta (note anche di Giulia Cerasoli e Massimo Salone).

Prodotto da LoZar, registrato, mixato e masterizzato da Edoardo Romano al Wall of Sound Studio di Milano, con le foto di Carlotta Mariani e i video di Braska, LoZar, Gabriele Badiale, arriva dopo l’ep ‘On the road’ uscito nel 2023 e promette di diventare un grande successo.

Marco Magi