Vezzano Ligure (La Spezia), 21 dicembre 2024 – Un corpo riverso contro una rete metallica, a torso quasi completamente scoperto e il volto nascosto tra terra e muschio. E’ questa la tremenda immagine che ieri di primo mattino si è presentata davanti a un passante che stava percorrendo la stradina a fondo chiuso al di sotto della principale via di comunicazione che attraversa il paese di Vezzano Ligure. A terra ormai senza vita probabilmente da diverse ore c’era Enrico Albero, 64 anni spezzino, sposato e padre di due figlie. Il viso e alcune parti del corpo segnate da evidenti ematomi e ferite che potrebbero anche essere state provocate da colpi sferrati con oggetti contundenti e un rivolo di sangue ormai rappreso su una pianta. Un unico collegamento, sul quale gli investigatori stanno cercando di fare luce, potrebbe essere il fuoristrada parcheggiato sulla strada a poca distanza dal ritrovamento dell’uomo. La vettura è intestata a una persona diversa dalla vittima anche se dopo i controlli è emerso che fosse nella sua disponibilità. Insomma una matassa di interrogativi che i carabinieri della compagnia di Sarzana e del comando provinciale stanno cercando di districare ricostruendo passo dopo passo le ultime ore della vittima.
L’uomo era residente a Spezia nella zona del Favaro anche se in passato aveva abitato proprio a Vezzano Ligure. Secondo le prime ricostruzioni sarebbe uscito di casa giovedì non facendo più rientro. Ieri mattina il tragico ritrovamento in una zona all’uscita del borgo collinare, all’incrocio tra le vie Lozzano e Bastia. Una stradina secondaria che taglia in due la collina quasi incastrandosi nella scarpata prima di terminare in una proprietà privata. Una zona ben nascosta alla vista delle abitazioni poco distanti. Agli abitanti increduli per l’accaduto i militari hanno chiesto informazioni e dettagli che potrebbero rivelarsi utilissimi alle indagini. Il dramma si è materializzato ieri mattina dopo le 8.30 con la prima chiamata ai carabinieri di Vezzano Ligure da parte del residente che si è trovato davanti un corpo inerme e spaventato ha chiesto aiuto. In un attimo il paese è stato agitato da un continuo passaggio di sirene. Insieme ai carabinieri della locale stazione i colleghi della compagnia di Sarzana coordinati dal maggiore Luca Panfilo e il sostituto procuratore Alessandra Conforti che ha aperto un fascicolo di indagine. La prima ricognizione del corpo è stata eseguita dal medico legale Gian Ercole Bergamaschi.
I carabinieri hanno convocato e ascoltato in caserma la moglie e le figlie dell’uomo per avere un quadro della sua situazione e di qualche eventuale situazione problematica che potesse essergli capitata. Sul corpo del sessantenne sono state rinvenute alcune evidenti contusioni. Gli abiti sollevati che sembravano fossero sfilati quasi come una conseguenza del disperato tentativo di divincolarsi dall’aggressore o dagli aggressori che lo stava trattenendo e picchiando. Sul posto però non sono state rinvenute tracce di sangue a terra, a parte la macchia in evidenza sulla corteccia dell’albero. Non è esclusa nessuna pista, neppure che l’aggressione possa essere iniziata altrove e terminata in quel punto isolato. Soltanto l’autopsia dunque potrà chiarire le cause esatte e l’orario del decesso. Il sostituto procuratore Alessandra Conforti intanto ha conferito l’incarico all’anatomopatologo Susanna Gamba dell’Università di Pisa che eseguirà l’esame martedì mattina all’ospedale Sant’Andrea della Spezia dove è stata composta la salma dell’uomo.