Un contenzioso che per quasi due anni ha messo di fronte il Comune e una società di progettazione, e che alla fine ha visto prevalere le ragioni del pubblico sul privato. Si risolve a favore del Comune infatti la lite giudiziaria sui presunti compensi non liquidati a una società relativamente alla progettazione di fattibilità dei un campo fotovoltaico nell’area ’Pier Santi Mattarella’, al Piano di Arcola. Il giudice di pace Paolo Oneto nei giorni scorsi ha depositato la sentenza, dichiarando inammissibile l’azione di recupero dei presunti crediti da parte della società spezzina, condannando la stessa anche al pagamento delle spese di lite. Il giudice ha sposato le conclusioni del legale del Comune, Elisa Bertogli, che ha sollevato l’eccezione di inammissibilità della domanda risarcitoria proposta dalla società. La società aveva formulato infatti una richiesta di pagamento di 4270 euro a seguito dell’attività professionale a favore dell’ente comunale. Un pagamento contrastato fin dall’inizio dagli uffici comunali arcolani, secondo i quali il credito sarebbe stato illegittimo in quanto la società non avrebbe prodotto "alcun effettivo studio di fattibilità" per la realizzazione del campo fotovoltaico nella piana arcolana. L’affondo giudiziario della società è stato dichiarato inammissibile dal giudice, sulla base di una consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione, secondo la quale "l’azione di ingiustificato arricchimento è contraddistinta da un carattere di residualità che ne postula l’inammissibilità ogniqualvolta il danneggiato, per farsi indennizzare del pregiudizio subito, possa esercitare un’altra azione".
mat.mar.