REDAZIONE LA SPEZIA

Cancello-killer, 5 sotto inchiesta

La procura ha notificato l’avviso conclusione indagini a sindaco di Lerici, tre amministratori e un tecnico

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Un conforto per i genitori di Bianca Tonelli alla prese col dolore infinito indotto dalla morte della piccola a 3 anni per effetto del cancello killer che, deragliato dalla rotaia, la travolse nel parco di Pugliola e ferì gravemente in nonno che era con lei, mentre si era aggrappata per gioco alla struttura; un monito agli amministratori comunali - tecnici e politici - per le responsabilità individuali che hanno in materia di individuazione dei problemi sul fronte dei lavori pubblici quando emergono criticità e insicurezze, sulla soluzione scelta per risolverli e sulla verifica della stessa a lavori conclusi. Sono gli effetti contingenti della svolta investigativa sull’incidente che si verificò il 27 aprile del 2019. Il pm Monica Burani ha dato contenuto, sul piano delle contestazioni, all’ipotesi di reato di concorso in omicidio colposo prospettata, un anno fa, ai cinque destinatari dell’avviso di garanzia. Eccoli nell’ordine di citazione nell’atto d’accusa a sigillo dell’inchiesta che ha circoscritto negligenze, imprudenze e imperizie. In testa c’è Davide Paolini, esecutore dei lavori per la (asserita ma non attuata) ’messa in sicurezza’ del cancello a scorrimento preesistente là dove omise di applicare idonei dispositivi anticaduta (un ‘rostro’ che avrebbe impedito l’accumulo di materiale sulla rotaia che innescò il ribaltamento della struttura e un sistema di ritenuta dell’anta).

In seconda battuta c’è Valentina Gatti, responsabile tecnica del servizio lavori pubblici del Comune di Lerici che omise di effettuare un sopralluogo preventivo per individuare i lavori necessari alla struttura instabile e il loro risultato che, se accertato, avrebbe impedito la messa in opera del cancello. Seguono i ‘politici’: Maurizio Pilade Bernardini, consigliere comunale delegato ai lavori pubblici e operatore scolastico della scuola elementare di Pugliola che, pur essendo a conoscenza del pericolo segnalato dalla comunità locale, omise di segnalare lo stesso all’Ufficio tecnico e, pur essendo privo di competenze tecniche, accompagnò Paolini a visionare il cancello concordando gli interventi da svolgere; Marco Russo, assessore ai lavori pubblici, colpevole secondo l’accusa di aver incaricato Bernardini (privo di conoscenze tecniche) di reperire la ditta dando poi ordine all’Ufficio tecnico di procedere con l’affidamento dei lavori; Leonardo Paoletti, sindaco di Lerici che, pur essendo anche lui a conoscenza del pericolo, ometteva di disporre la rimozione e la sostituzione del cancello e di segnalare all’Ufficio tecnico il problema, omettendo poi di vigilare su dirigente, assessore e consigliere delegato, affinché adottassero gli atti idonei alla fruizione in sicurezza del bene pubblico.

Gli indagati hanno tempo venti giorni per presentare memorie difensive o farsi interrogare per respingere le accuse. L’avvocato Stefano Putinati - che difende sindaco, assessore e consigliere delegato - sta elaborando una memoria per dimostrare che il "Comune dispose la messa in sicurezza del cancello e non ebbe alcuna percezione dell’insicurezza dello stesso a lavori finiti". Il sindaco, dal suo canto, ha fatto sapere, che non intende rilasciare dichiarazioni. Il legale dei genitori, l’avvocato Enrico Panetta, rileva "Il grande scrupolo investigativo della magistratura. e puntualizza: “Dobbiamo ancora leggere gli atti; un’analisi più esaustiva, anche sotto il profilo giuridico, potremmo farlo all’esito della lettura”. Il fascicolo è voluminoso, fra foto dei rilievi, disegni e relazioni: quella dei carabinieri di Lerici e quella del consulente del pm, l’ingegner Marco Sobrero.

Corrado Ricci