Il calvario dei pendolari che di buon mattino si sono diretti al lavoro oppure a scuola dalla Val di Magra verso Spezia è iniziato già prima delle 7 proseguendo poi per gran parte della mattinata. Impossibile arrivare puntuali neppure adottando soluzioni alternative cercando stradine apparentemente conosciute soltanto ai residenti. Tutto bloccato in una colonna di lavori in corso sparsi un po’ ovunque. La mattinata di attesa, passione e altre esternazioni non certo da collegiali, è iniziata già sulla bretella Santo Stefano Magra-La Spezia. Tratto che soltanto da qualche settimana ha liberato la corsia di sorpasso prima della galleria dal cantiere aperto dal concessionario autostradalea nel corso della torrida estate per l’installazione dei nuovi guardail. Operazione di sicurezza che seppur con tanto disagio è stata superata e sopportata dagli automobilisti proprio in virtù dell’obiettivo importante da raggiungere. Ieri invece la lunga coda sul raccordo (nella foto d’archivio) è stata creata dal restringimento delle corsie all’altezza dell’impianto sportivo “Ferdeghini“ poco prima dell’uscita verso gli Stagnoni.
Un torpedone di autovetture, camion e autobus segnalato dal display luminoso posizionato all’ingresso di Santo Stefano Magra che ha scoraggiato molti all’ingresso sul raccordo cercando vie di comunicazione meno trafficate. Tentativo andato a vuoto perchè anche le strade alternative non si sono rivelate una passeggiata di salute. Oltre all’ormai consueto imbottigliamento sulle Varianti nel territorio di Sarzana, praticamente impercorribili a qualsiasi ora del giorno e spesso anche a tarda serata, un altro grosso ostacolo si è presentato nel centro di Arcola dove sono in corso lavori ai sottoservizi sul lato verso Sarzana da Fornola che costringono al transito alternato su un’unica corsia. Anche in questo caso le code si sono perse a vista d’occhio in entrambe le direzioni. Il tempo medio dunque per completare un “viaggio“ di appena venti chilometri è stato superiore a un’ora. Il timore, purtroppo, è che il disagio non sia superabile in una sola giornata di lavoro e che per i pendolari si presentino altre mattinate di grande attesa. E ritardo.
Massimo Merluzzi